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Belle da Vicino con Alessandro Gualdi: l’acne come moda ostentata
Sempre più VIP ostentano i loro “difetti” con orgoglio. Parlarne è giusto, ma esagerare è ugualmente corretto? Il parere del…
Sempre più VIP ostentano i loro “difetti” con orgoglio. Parlarne è giusto, ma esagerare è ugualmente corretto? Il parere del dottor Alessandro Gualdi.
Parli di brufoli e subito la mente va all’adolescenza, un’età fatta di stravolgimenti emotivi e fisici che portano un ragazzo o una ragazza a diventare un uomo o una donna. Ma se le insicurezze e le turbolenze tipiche dei teenager diventano quasi sempre un ricordo da lasciarsi indietro con l’avanzare degli anni, l’acne non è sempre tanto gentile da abbandonarci. E così capita spesso che vengano in studio da me donne e uomini che ancora lottano con una pelle che fiorisce nonostante i quarant’anni siano più vicini dei trenta.
Ospiti non graditi
I motivi per cui la pelle si riempie di questi ospiti non graditi che chiamiamo brufoli possono essere di natura ormonale (metabolismo alterato, ciclo mestruale) o organico (pelle grassa, alimentazione scoretta).
I trattamenti devono essere mirati a colpire le cause, oltre che gli effetti. In genere chi viene nel mio studio per un problema di acne ha già consultato un dermatologo e seguito le cure prescritte.
Si arriva in uno studio di chirurgia e medicina estetica per affrontare i casi più ostinati, o magari eliminare segni lasciati sulla pelle dopo aver vinto la battaglia contro i brufoli.
A ciascuno la sua soluzione
Nel mio studio consigliamo diversi trattamenti, via via più intensi a seconda dell’entità del problema.
L’approccio più delicato è la terapia biofotonica Kleresca. Una tecnologia all’avanguardia che sfrutta l’energia luminosa per stimolare e riparare la pelle a livello cellulare in modo non invasivo e indolore.
Uccide i batteri responsabili dell’acne, riduce l’infiammazione, normalizza l’attività cellulare e aumenta la produzione di collagene. È ottimale nei casi meno intensi ed è efficace anche nella fase attiva dell’acne.
Un po’ più forte è il peeling, che in pratica rinnova la pelle con una profondità valutata di caso in caso.
Se il peeling non dovesse essere giudicato idoneo, si può alzare il tiro con il laser a frazionamento non ablativo. Ha un nome degno di Star Wars, ma in realtà è un strumento delicato ed estremamente efficace per migliorare la qualità della pelle in profondità.
La scelta dell’approccio corretto, come dicevo, va valutata di volta in volta in base all’entità del problema, e anche all’impegno di tempo ed economico che si può investire.
Riparare le cicatrici
Infine, per rimediare ai segni che può aver lasciato l’acne, anche dopo aver risolto il problema, si può intervenire con la subcision, un intervento di chirurgia sottocutanea senza incisioni, specifico per eliminare le cicatrici retratte (come quelle da acne, appunto). Spesso, questo trattamento si associa a un lipofilling che sfrutta gli effetti delle cellule staminali contenute nel grasso, per rivitalizzare la pelle in profondità.
Niente vergogna, c’è la soluzione
L’acne è un problema molto comune, in genere non grave. Ma può essere estremamente fastidioso, perché va a deturpare il volto (ma anche décolleté, glutei, schiena). E può avere effetti psicologici non trascurabili.
È giusto non vergognarsi, come fanno sempre più spesso VIP pubblicando foto con le loro imperfezioni. Il primo passo per risolvere un problema è accettare di averlo. Il secondo è farsi aiutare, da chi sa come farlo.