Belle da Vicino con Alessandro Gualdi: estetica esagerata e i suoi danni
Chi sceglie un’estetica esagerata spesso non considera i danni fisici cui andrà incontro: l’opinione del dottor Alessandro Gualdi. Qualche giorno…
Chi sceglie un’estetica esagerata spesso non considera i danni fisici cui andrà incontro: l’opinione del dottor Alessandro Gualdi.
Qualche giorno fa sono stato ospite di Barbara d’Urso a Pomeriggio 5. Si parlava di chirurgia estetica e di limiti di intervento. In studio c’era anche una nota soubrette, orgogliosa come lei sola della sua ottava di seno, conquistata con determinazione dopo varie operazioni di mastoplastica additiva.
In molti, dopo aver visto la puntata, mi hanno chiesto: c’è un limite agli interventi chirurici? È davvero necessario fare tutto quello che la tecnica permette di fare?
Il compito di un chirurgo
Nella mia storia professionale solo una volta mi è capitato di non trovarmi in sintonia con una paziente, e salutarci prima di arrivare in sala operatoria.
Certo, c’è da dire che quando si decide di mettersi nelle mani di un chirurgo estetico non si va dal primo che capita, scelto a caso. Quindi, chi arriva da me sa già, perché si è informata, qual è il mio approccio alla professione.
Ci si confronta, la paziente esprime il suo desiderio di bellezza. A me sta il compito di mostrare tecniche, vantaggi, svantaggi, rischi e benefici, e guidare nella scelta della strada per ottenere il risultato migliore. Una volta definita insieme la via, si procede.
Come una scarpa che fa male
Quando capita che qualche ragazza o signora mi chiede qualcosa di esagerato, come un seno veramente grande – per tornare al caso iniziale – spiego il mio pensiero facendo un esempio al di fuori del mondo della chirurgia.
L’investimento in un seno nuovo (ma lo stesso discorso vale per ogni intervento estetico: quante bocche vengono gonfiate anche se non ne hanno alcun bisogno…) è come l’acquisto di un paio di scarpe desiderate per tanto tempo.
Si può puntare sul sandaletto dal tacco esagerato: la scelta perfetta per essere ammirate e invidiate a un evento mondano. Tutto il mondo parla delle tue incredibili scarpe, ne vai fiera, ma nessuno sa quanto male facciano e quanto sogni il momento di tornare a casa per infilare le pantofole (ammesso di non avere sempre le ballerine in borsa per metterle appena salita sul taxi).
Oppure si può puntare su una scarpa elegante, che slanci la figura e che sia al tempo stesso comoda tutto il giorno. Nessuno magari noterà la scarpa in sé, ma tutti saranno affascinati dalla postura elegante, dal sorriso riposato, dalla mente concentrata sul presente e non sul momento della liberazione.
Il mio obiettivo come chirurgo è guidare le mie pazienti a scegliere un’operazione che sia la scarpa elegante, non il sandalo da show.
Tre chili appesi alla schiena
“La vita è breve, dobbiamo godercela”, dicono in genere le appassionate dell’estetica esagerata per spiegare la loro scelta estrema. Però, proprio perché la vita è breve, a mio avviso sarebbe meglio evitare di rovinare la colonna vertebrale con un seno di quelle dimensioni.
Non entro in questioni estetiche, ma di salute. Provate a vivere con due bottiglie d’acqua da litro e mezzo appese al torace (il peso è più o meno quello), e ditemi se la schiena non ne risente…
Un intervento di chirurgia estetica nella mia visione deve essere pianificato per durare nel tempo, tenendo conto che il corpo cambia con gli anni. Il primo punto è non danneggiarne i tessuti e la struttura naturale. Per questo mi sento di dire che un’ottava di seno è troppo. È uno scomodissimo sandalo da show: tutti ne parlano, ma fa male. E una volta a casa, neanche puoi sfilartelo.