Beyoncé parla della «salsa piccante» che porta in borsa. E Hillary Clinton la cita
Beyoncé sta raccogliendo successi a non finire: il suo nuovo album Lemonade, appena pubblicato, e il tour appena partito, piace al pubblico…
Beyoncé sta raccogliendo successi a non finire: il suo nuovo album Lemonade, appena pubblicato, e il tour appena partito, piace al pubblico (ha scalato già le classifiche), piace alla critica (che descrive la cantante come un’icona del riscatto femminile) e piace ai politici tant’è che anche Hillary Clinton, che alle presidenziali Usa sta cercando di contenere il ciclone Trump, ha citato un verso di Beyoncé.
In Lemonade la cantante sembra raccontare senza paure i suoi punti deboli e, così, li trasforma in punti di forza. Il razzismo verso le donne nere, che sono «le meno rispettate» eppure rappresentano «la spina dorsale della comunità». E la rabbia per i partner che tradiscono. «Si sente nell’aria, la tua disonestà, la sento nel tuo alito», canta, «che modo crudele di trattare la ragazza che ti ama… Sento l’odore dei tuoi segreti… Non sono così perfetta da non potermi sentire uno zero… E’ peggio sembrare gelosa o pazza? Mi hai camminato addosso, hai lasciato un amore così bello andare a male». E ancora: «Chi c… credi che sia? Non hai sposato una str… qualunque, ragazzo, sono un drago che alita fuoco e fiamme, sono una leonessa». E poi: «Abbiamo costruito castelli di sabbia spazzati via dal mare», «ho trovato la verità tra le tue bugie». Inevitabile pensare che sia un ruggito contro il marito Jay- Z, traditore seriale, pare.
Piace così tanto il tono di Beyoncé, che un suo verso, dicevamo, è stato citato pure da Hillary: «I got hot sauce in my bag», che tradotto significa: «Porto la salsa piccante in borsa». Pare che Hillary lo faccia, porta davvero nella borsa della salsa piccante, per uso “difensivo”, sembra… La cantante però per «salsa piccante» intendeva «una mazza da baseball» con cui spaccare parabrezza e vetrine, che in un album carico di rabbia e riscatto un po’ ci sta.
Il punto è che probabilmente il team della Clinton non ha capito il doppio senso. Ma le malelingue dicono anche che ha capito benissimo cosa significa ribellarsi a un tradimento del marito, lei che da First Lady, mentre il marito Bill era Presidente degli Stati Uniti, ha subito l’infamia di essere tradita (l’altra era la stagista Monica Lewinsky, ricordate?). Solidarietà tra tradite, dunque, pare…