Bruno Vespa si confessa a Novella 2000 per ll’uscita del nuovo libro 2020 “Bellissime, le donne dei sogni italiani dagli anni ’50 a oggi”.

Bruno Vespa preferisce la bellezza e il fascino di una donna naturale come Sophia Loren, ai volti cesellati dal chirurgo plastico. Il giornalista e conduttore di Porta a Porta si è lasciato intervistare da Carlo Faricciotti per Novella 2000, in vista dell’uscita di Bellissime! Le donne dei sogni italiani dagli anni ’50 ad oggi. Il nuovo libro racconta la storia dei gusti e della seduttività più gradita dal grande pubblico, passando da una star del cinema a un volto televisivo, tra evoluzione del costume e della cultura. Presentando da sé il fil rouge sotteso al nuovo libro, Bruno Vespa spiega:

“Il filo conduttore? I sogni degli italiani. Le donne che hanno acceso i nostri sogni erotici in questi decenni, attraverso il cinema, la TV e ora i social. Ci sono settant’anni di costume italiano e di come si sia evoluto.

Gina Lollobrigida, in Pane amore e fantasia, seduceva Vittorio De Sica senza mostrare nemmeno un ginocchio. Era una seduzione fatta di sguardi e di forme nascoste. Questo a dimostrare che non serve spogliarsi per sedurre”

Vien da sé che i tempi sono decisamente cambiati. Se prima ci si scopriva con estremo pudore e cautela, ora lo si fa pure troppo…

“Che è quanto di meno erotico esista”, conclude Vespa. Un nudo in sé non è erotico. Deve esserci qualcosa d’altro e di meno”.

Il giornalista ammette di aver avuto i primi “turbamenti” adolescenziali a tredici anni, di fronte al décolleté dell’oggi ottantacinquenne Marisa Allasio.

“Mi sedusse, e anche a rivederlo ora è straordinario. Erano i primissimi bikini, comparivano solo sulle riviste per soli uomini proibite ai minorenni come me. In quei giornali non c’era nemmeno un seno nudo”.

Bruno Vespa e la frecciatina a Diletta Leotta

Uno dei nomi più ricorrenti fra le attuali conduttrici e showgirl nel nuovo libro di Bruno Vespa è quello di Diletta Leotta. Quest’ultima, insieme ad altri esempi come Belen, appartiene a un universo seduttivo diverso da quello di chi l’ha preceduta.

“(Oggi) vive un altro genere di seduzione. Belen o Diletta Leotta”, puntualizza il giornalista, “si muovono in una diversa dimensione… Sono donne che non hanno alle spalle grandi registi, grandi autori”.

E quando gli si domanda di chiarire meglio il concetto espresso nella definizione “Grazia di Dio e dei chirurghi” usata proprio per descrivere la Leotta, Bruno Vespa chiosa:

Diletta Leotta, come tante, ha fatto ricorso al chirurgo. Al posto loro sarei molto, molto prudente. Faccio solo due esempi, uno citato nel libro, l’altro no. Il personaggio non citato è Alba Parietti, che si è pentita mille volte di essersi rifatta le labbra. Quella citata invece è Valeria Marini, che prima di cominciare a ritoccarsi era di una bellezza sconvolgente, da colpo di fulmine. Tanto è vero che conquistò Federico Fellini.

Diletta è bella e vorrei dirle: ‘Tocchi il meno possibile’. Nel libro la paragono alla Loren, che il naso non se lo fece modificare e cui il mondo continua a fare l’inchino”.