Bruno Vespa, solo chi cade può risorgere. Video di Roberto Alessi
Anche ai grandi capita di cadere, l’importante poi è rialzarsi. E più forti che mai. Come è successo a Bruno…
Anche ai grandi capita di cadere, l’importante poi è rialzarsi. E più forti che mai. Come è successo a Bruno Vespa che è scivolato a bordo dello yatch che lo ha visto scorrazzare per il Mediterraneo in cerca di qualche ora di relax e sano divertimento.
Con lui c’è la moglie Augusta Iannini, magistrato a capo dell’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia e nominata membro
dell’Autorità Garante della Privacy, che gli ha fatto compagnia durante la mini crociera che ha visto il famoso giornalista e conduttore di Porta a Porta esibirsi, dopo lo “scivolone”, in un tuffo da vero campione olimpionico per poi farsi una nuotata in
alto mare. E ci scusi il signor Vespa se lo abbiamo chiamato giornalista, perché per noi è sempre il grande inviato
della Rai che ha firmato alcuni dei più grandi reportage di guerra e di attualità che si ricordino nel nostro
Paese.
Eppure Vespa ultimamente ha fatto sapere, tramite una lettera inviata alla dirigenza dell’azienda di Viale Mazzini, di non ritenersi un giornalista, ma un artista. La vicenda è accaduta in concomitanza della discussione che si sta affrontando in Rai in merito alla richiesta del ministero dello Sviluppo Economico di applicare il tetto di legge di 240 mila euro lordi annui (fissato dalla
normativa sull’editoria del 2016) ai dipendenti della tv di Stato. Una bella rogna, perché il nodo della questione è proprio quello di individuare quei giornalisti che, pur essendo tali, sono stati inclusi nei contratti di tipo artistico, per non finire appunto sotto la tagliola dei 240 mila euro di stipendio. E Bruno Vespa, che ne guadagna molti di più, ci tiene a far sapere con una missiva alla presidente della Rai, Monica Maggioni, e ai consiglieri di amministrazione, di ritenersi un’artista, sollevando un quesito al quale è difficile rispondere: «Volendo tuttavia avventurarsi in una speciosa distinzione, il terreno diventerebbe assai scivoloso. Tra un Fabio Fazio che si occupa di Falcone e un Bruno Vespa che fa un programma su Ballando con le stelle chi è l’artista e chi il giornalista?». Bella domanda. E su quella relativa al suo stipendio, fattagli dal Corriere della Sera, il conduttore ha risposto: «Mi dispiace che molti continuino ad attribuirmi un compenso annuo di 1 milione e 800mila euro, più 1 milione per prestazioni straordinarie. In realtà, 1 milione e 800mila euro è il tetto massimo insuperabile, tanto è vero che nelle ultime due stagioni ho maturato 356.250 euro in più che non mi sono stati accreditati. Questo significa che ho lavorato gratis per 30,6 seconde serate.
Guarda il video di Roberto Alessi cliccando sulla foto. Il servizio completo di Carlo Mondonico su Novella2000 n. 23.
Bruno Vespa prende carta e penna e scrive al Cda Rai