Mauro Coruzzi: come sta dopo l’ictus

Come sapete, due settimane fa Mauro Coruzzi ha avuto un ictus. Ora però arrivano buone notizie, e ve le do subito perché già ne abbiamo fin troppe di brutte: Mauro Coruzzi, diventato famoso da Maurizio Costanzo prima con la sua “maschera” geniale di Platinette, la drag queen che sa affrontare qualsiasi argomento – anche il più ostico, anche con gli opinionisti più indomabili, poi con la sua faccia – sta meglio, molto meglio.

Cerco di frenare il mio ottimismo, ma poteva andare molto peggio. Lui è cauto: “Sarà lunga”, certo. Ma poi tira fuori la sua grinta: “Non mollo!”. E ci mancherebbe.

“Siamo pronti”, e noi siamo pronti con lui a tifare perché si riprenda. Non vediamo l’ora di rivederlo in TV, anche se ci vorrà tempo.

Ma c’è un’altra bella notizia che mi fa sapere il suo agente Beppe Pettinato (è stata una fortuna per Mauro averlo come agente: uomo fantastico, concreto, sensibile, ma pure coriaceo, una roccia). Beppe mi fa sapere ora che Coruzzi è stato dimesso dal reparto stroke unit, ossia l’unità dell’ospedale (un’eccellenza) dove è ricoverato che affronta gli ictus (in inglese è stroke).

Mauro è stato trasferito in un reparto per la riabilitazione. E il personale del reparto, tra mille riserve, mi fa capire che, oltre a essere in buone mani, ha anche un’ottima prospettiva di recupero.

L’esempio di Mimun

Come detto, Mauro Coruzzi ha avuto un’ischemia, anzi un ictus ischemico. In pratica, una parte del suo cervello a un certo momento non è stata irrorata di sangue come avrebbe dovuto, ed è stato male. Era in casa, ma non ha perso conoscenza, non è andato in coma, per cui è stato subito soccorso e portato in un centro strepitoso.

Non credo che tutto si possa risolvere in poco tempo, ma ho visto casi fantastici, con recuperi formidabili e pure veloci. E qui vale la pena di leggere un paio di passi di un’intervista rilasciata al Giornale dal direttore del Tg5 Clemente Mimun, che ho il piacere di ospitare a volte su Novella 2000, e che dieci anni fa è stato colpito da un ictus.

“Quando sono stato fulminato sono stato preda di pensieri molto, molto cupi”. Ma oggi, “tranne il fatto che non posso più sfrecciare sulla Harley Davidson e fare lo scemo in giro come prima, non ho cambiato il mio stile di vita… Al mio ‘risveglio’ dall’ictus ho chiamato l’azienda per chiedere di essere sostituito alla direzione del Tg5”. Da Pier Silvio Berlusconi a tutti gli altri, però, non si sono proprio filati la richiesta. “Come risposta mi è stato spedito un computer per fare le riunioni via Skype…”

Sono passati dieci anni, e Mimun rimane uno dei direttori di telegiornale più straordinari e grintosi e capaci.

Caro Mauro, come Mimun sono certo che anche tu darai molto filo da torcere al destino.

Ti aspetto presto, tuo Roberto con tutti noi di Novella 2000, lettori compresi.