
Carlo Dusini: noi fisioterapisti e imprenditori
“La competizione è in aumento, e i fisioterapisti devono acquisire competenze imprenditoriali per emergere”: parola a Carlo Dusini
In Italia, il settore della fisioterapia sta vivendo una trasformazione significativa, con un crescente numero di professionisti che si avvicinano all’imprenditoria. Secondo i dati di Key-Stone Network, circa 8,6 milioni di italiani affrontano difficoltà motorie, di cui 3,4 milioni con problemi gravi, rendendo la fisioterapia una necessità per molti. Tuttavia, come sottolinea Carlo Dusini, fisioterapista ed esperto del settore, “la competizione è in aumento e i fisioterapisti devono acquisire competenze imprenditoriali per emergere”.
Tra il 2017 e il 2021, il numero di fisioterapisti in Italia è cresciuto del 12,4%, ma la sfida ora è differenziarsi non solo attraverso le competenze cliniche, ma anche attraverso la gestione aziendale e iniziative di marketing mirate Dusini è passato da essere solo nel 2020 all’apertura dello studio nel 2025 e oggi segue due studi con 17 collaboratori.
Dusini evidenzia che “molti fisioterapisti vogliono emergere tramite i social e altri strumenti moderni, il che richiede una maggiore conoscenza imprenditoriale”. Questa tendenza è supportata dal fatto che in Italia ci sono 1,2 fisioterapisti ogni 1.000 abitanti, una cifra che sale a 5,24 per gli over 65, secondo Il Sole 24 Ore.
La domanda di servizi riabilitativi è alta, con il 44,9% della popolazione che necessita di interventi, ma la retribuzione media per i dipendenti varia tra 1.500 e 2.500 euro netti al mese, come riportato dall’Università Politecnica delle Marche.
Dusini sta cercando di colmare questo divario offrendo consulenza per fisioterapisti che vogliono avviare o far crescere il proprio studio.
“Il mio obiettivo è dimostrare che anche senza investire decine di migliaia di euro in strumentazioni, è possibile raggiungere fatturati importanti”, afferma. Questo approccio si basa su un modello di business snello, che enfatizza l’organizzazione interna e la gestione dei pazienti piuttosto che l’acquisto di costosi elettromedicali.
Le prospettive future per i fisioterapisti in Italia sono promettenti, con un mercato in espansione e una crescente necessità di servizi riabilitativi. Dusini sottolinea che “la tendenza è verso una fisioterapia più attiva, con un maggiore utilizzo dell’esercizio e una valutazione oggettiva dei risultati”.
Questo approccio non solo migliora l’efficacia del trattamento, ma può anche aumentare la soddisfazione del paziente, creando un ciclo virtuoso di crescita per gli studi di fisioterapia.
In conclusione, il futuro della fisioterapia in Italia sembra orientato verso una maggiore integrazione tra competenze cliniche e imprenditoriali.
Con un mercato in crescita e una domanda costante di servizi, i fisioterapisti che sapranno adattarsi a queste nuove dinamiche avranno l’opportunità di prosperare. Come afferma Dusini, “anche senza grandi investimenti, è possibile costruire un’attività di successo, puntando su competenze, organizzazione, un’ottimale gestione del paziente e iniziative di marketing focalizzate”.