Carlotta Mantovan non riesce a trattenere le lacrime parlando di Fabrizio Frizzi e la figlia Stella
Carlotta Mantovan si è commossa durante la puntata di È sempre mezzogiorno con Antonella Clerici. Il video
Le lacrime di Carlotta Mantovan
Questa mattina Antonella Clerici ha avuto come ospite di È sempre mezzogiorno Carlotta Mantovan. Quest’ultima è una dei concorrenti di Ballando con le stelle e spesso è stata elogiata per le sue qualità. Non sono mancate nemmeno le emozioni sulla pista da ballo tramite i racconti riguardanti Fabrizio Frizzi e anche attraverso le performance.
Nella puntata di oggi Antonella le ha chiesto quale sia stato il lato del carattere che è uscito fuori grazie a Ballando. Lei ha risposto:
“La coerenza, Penso la coerenza di essere rimasta la persona vera che sono. La persona riservata che sono senza per forza mettere in piazza i miei dolori e la mia vita”.
Antonella Clerici ha sostenuto Carlotta Mantovan dicendole di ricominciare a vivere: “Te lo dico sempre“. Deve farsi forze per la figlia, poi ha tirato in ballo anche l’amico Carlo Conti:
“Ce lo diciamo sempre. Speriamo di crescere per tenerla a battesimo. Stella Frizzi è una bambina straordinaria, ma una showgirl straordinaria che nemmeno lo immaginate”.
"Il lato del carattere che più è venuto fuori a Ballando con le stelle? Penso che sia la coerenza di rimanere la persona vera che sono". Le lacrime di Carlotta Mantovan a #ÈSempreMezzogiorno pic.twitter.com/Pxsc4nYRP6
— È Sempre Mezzogiorno Rai (@MezzogiornoRai1) November 20, 2023
Questo commenti hanno commosso Carlotta Mantovan, la quale ha dovuto raccogliere le sue forze per trattenere le lacrime. La Clerici, però, in un secondo momento ha cambiato argomento lanciando un messaggio dopo quanto accaduto a Giulia Cecchettin:
“Noi educatori (madri, padri, fratelli, sorelle) dovremmo imparare a educare i nostri figli ai ‘no’. Dobbiamo imparare un po’ dalle basi, come avviene nello sport. Se mia figlia prende un 4 a scuola non è colpa dei professori, ma sua perché non ha studiato.
Se noi proteggiamo troppo questi ragazzi e li facciamo sempre sentire nella loro comfort zone… I social danno una maggioranza prestazionale a loro e noi siamo sempre troppo accudenti. Non sono abituati alle sconfitte e non sono abituati ai ‘no’. L’educazione sentimentale va insegnata a scuola, ma l’educazione deve partire da noi grandi”.
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