Matteo Salvini carriera e attività politica

La carriera e l’attività politica di Matteo Salvini iniziano quando il leghista è solo un ragazzo. Passo dopo passo, nel 1993 diventa consigliere comunale del Comune di Milano, per poi divenire segretario cittadino, e nel 2004 segretario provinciale. Ma non solo. Da quell’anno, fino al 2006, Salvini diventa deputato del Parlamento Europeo, eletto per la lista della Lega Nord.

A quel punto Matteo decide di lasciare il suo incarico, per candidarsi alle elezioni amministrative di Milano, venendo nuovamente eletto consigliere comunale. In quello stesso periodo diventa anche capogruppo della Lega Nord e vicesegretario nazionale della Lega Lombarda. Tre anni dopo Matteo Salvini è eletto parlamentare alla Camera dei deputati, e nel 2009 al Parlamento Europeo, dimettendosi dopo soltanto un mese. Successivamente, nel 2013, viene eletto segretario federale della Lega Nord.

Solo nel 2018, poi, Matteo Salvini viene nominato Ministro dell’interno e Vicepresidente del Consiglio dei ministri del Governo Conte. In questa occasione, dichiara che il suo scopo sarà quello di ridurre il numero di immigrati clandestini. La notizia, naturalmente, ha generato pareri contrastanti in tutto il paese. Tuttavia il leghista non si è lasciato abbattere, portando avanti la sua battaglia personale. In soli sei mesi, il numero di rimpatri ammonta a ben 3.299.

La situazione diventa tragica quando il 9 giugno 2018 Matteo Salvini rifiuta lo sbarco sulle coste italiane della nave da soccorso Aquarius, sulla quale si trovavano ben 632 migranti salvati in mare. Il gesto scatena naturalmente le reazioni dei leader di tutta Europa, che definiscono il governo italiano irresponsabile. Da quel momento il leader dichiara che lo sbarco di imbarcazioni aventi dei migranti a bordo sarà garantito, nei porti italiani, soltanto alle navi della Marina Militare.

In seguito, il 29 ottobre dà le dimissioni dal Consiglio comunale di Milano. Nello stesso periodo Matteo Salvini viene anche indagato dalla Procura di Palermo per sequestro di persona e abuso d’ufficio. Questo per non avere permesso lo sbarco degli immigrati clandestini della nave Diciotti nei porti italiani. Il caso viene archiviato poche settimane dopo.

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