Chiara Ferragni, le prime parole dopo il rinvio a giudizio per truffa aggravata
Arrivano le prime parole di Chiara Ferragni dopo il rinvio a giudizio per truffa aggravata: le sue dichiarazioni
Questa mattina è giunta notizia che la Procura di Milano ha deciso di rinviare a giudizio per truffa aggravata Chiara Ferragni, a seguito alle indagini relative alle operazioni commerciali legate al pandoro e alle Uova di Pasqua.
Le prime parole di Chiara Ferragni
Si torna a parlare di Chiara Ferragni. Nelle ultime ore infatti la Procura di Milano ha rinviato a giudizio l’imprenditrice digitale con l’accusa di truffa aggravata in relazione alle operazioni commerciali legate al pandoro e alle Uova di Pasqua. L’udienza si svolgerà dunque il prossimo il 23 settembre. In questa occasione i legali dell’influencer, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, proveranno a ottenere il proscioglimento del caso senza che si debba andare a processo. Nel mentre la Ferragni ha rotto per la prima volta il silenzio. Commentando con una nota la decisione della Procura di Milano, Chiara ha affermato:
“Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza”.
Ma non solo. A intervenire sono stati infatti anche i legali di Chiara Ferragni. Continuando a ribadire l’innocenza dell’imprenditrice digitale, gli avvocati hanno aggiunto: “Restiamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che ogni profilo controverso sia già stato affrontato e risolto avanti l’Agcm. […] L’innocenza della nostra assistita verrà certamente acclarata in giudizio che affronteremo serenamente”.
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La vicenda che ha travolto la Ferragni dunque non si è al momento ancora conclusa. Poche settimane fa nel mentre l’influencer aveva raggiunto un accordo con il Codacons. Chiara si è infatti impegnata a risarcire i consumatori e a donare 200mila euro in beneficenza. L’associazione, dal suo canto, ha ritirato la denuncia contro l’imprenditrice digitale.