Cinema2000: arriva nelle sale la nuova versione di Piccole Donne
Attesissimo lungometraggio diretto da Greta Gerwig, il nuovo Piccole Donne con Emma Watson, Laura Dern e Timothée Chalamet è una…
Attesissimo lungometraggio diretto da Greta Gerwig, il nuovo Piccole Donne con Emma Watson, Laura Dern e Timothée Chalamet è una delle novità del cinema 2020.
Ricordo quando un Natale sotto l’albero trovai un libro. Al tempo l’ultima cosa che avrei voluto ricevere per regalo era Piccole Donne! Non mi piacevano i libri di quel tipo. Eppure, mi è toccato, così come toccava a tutte (o quasi) le ragazzine della mia età.
“Meno male”, mi dissi, “che ci sono altri regali da scartare”. Quel libro restò a lungo nella libreria quando un giorno, a letto con l’influenza, iniziai a leggerlo. Fu una vera scoperta!
Entrai in contatto con un mondo particolare, quattro sorelle, Jo, Meg, Beth e Amy, che si sono accomodate nella mia memoria. Riportate ai nostri giorni possiamo tranquillamente metterle in relazione con le quattro favolose amiche di Sex and the City.
Ognuna delle protagoniste di Piccole Donne ha una propria personalità. Jo ama leggere e scrivere. È la ribelle, ha un temperamento forte, determinata. Una sorta di Carrie Bradshaw. Meg, la più grande, matura, gestisce la casa, è una ragazza vecchio stile. Una Miranda. Beth è invece l’emblema della dolcezza e della gentilezza. La sognatrice Charlotte. Amy è una ragazzina molto bella, capelli biondi e ricci e occhi azzurri. Una Samantha da crescere!
Il 9 gennaio Piccole Donne torna al cinema con Emma Watson, Meryl Streep, Timothée Chalamet e Laura Dern. Un film che catturerà l’immaginario, insegnando, portando a riflettere, creando similitudini.
Questo settimo adattamento del romanzo di Louisa May Alcott è una visione completamente nuova, pur con un’ambientazione stile Ottocento. La regista Greta Gerwig punta sul mettere in evidenza l’ambizione femminile più che l’amore. In fondo è quello che stiamo vivendo nella nostra società, dove si pensa più alla carriera che all’amore.
Jo a un certo punto dice alla zia: “Voglio farmi la mia strada nel mondo”. “Nessuno si fa strada da solo, men che meno una donna. Devi trovarti un buon partito”. “Ma tu non sei sposata, zia March”. “Ma che c’entra, io sono ricca!”. Uno scambio che la dice lunga!
Ancora oggi alcune ragazze non disdegnano una buona posizione pur di sentirsi catapultate in un ambiente sociale di livello. Nel film ogni sorella avrà il suo ruolo, nel pieno rispetto della propria personalità, dei propri sogni, dei desideri che vorrebbe realizzare.
Il taglio che è stato dato offre la possibilità di vedere, vivere, ascoltare il significato che per ogni sorella acquista la libertà di scegliere per la propria vita seguendo i propri sogni, interessi, ambizioni.
“Le donne hanno una mente, hanno un’anima e non soltanto un cuore”. Una frase che risuona come un insegnamento, spartiacque tra la tradizione e la voglia di emanciparsi e sentirsi esistere.
La ribellione come uno squarcio che porta a rompere antichi schemi che ingabbiano in zone di confine.
C’è un messaggio oltre il film che richiama all’aspetto più profondo dell’anima umana, ovvero la capacità che ha ogni persona di realizzare il proprio progetto di vita laddove ci creda, lotti, lo cerchi con tutta sé stessa. Nulla e nessuno può fermare questa forza vitale che spazza via le resistenze. C’è una ventata di fresco, di nuovo, di assolutamente innovativo in queste Piccole Donne.
a cura di Barbara Fabbroni