Cristiano Ronaldo esulta facendo il segno della croce, ma in Arabia Saudita è vietato: cosa rischia
Il segno della croce che Cristiano Ronaldo ha fatto dopo aver segnato un gol è vietato in Arabia Saudita. Ecco le possibili conseguenze
Il gesto di esultanza di Cristiano Ronaldo avrà delle conseguenze?
In Arabia Saudita il calcio sta avendo una grande svolta grazie all’arrivo di mega campioni che in Europa hanno vinto e hanno fatto vincere trofei importanti. Attirati da milioni e milioni che le squadre arabe propongono, questi calciatori arrivati quasi a fine carriera stanno facendo la differenza in un campionato poco considerato fino a un po’ di tempo fa. E tra loro c’è anche Cristiano Ronaldo che milita nell‘Al Nassr.
Proprio la squadra del campione portoghese è arrivata in finale di Champions League araba, dove sabato prossimo affronterà l’Al Hilal. E il risultato è arrivato anche grazie ai gol di Ronaldo durante tutto il torneo. Proprio nell’ultima partita disputata, la semifinale contro la squadra Al Shorta, il calciatore ha trasformato in gol il rigore decisivo che ha portato la partita a concludersi per 1-0.
Al 75° minuto Cristiano Ronaldo ha segnato e ha esultato al suo solito modo. Ma poco prima ha fatto un gesto che non è passato inosservato, cioè il segno della croce. A primo impatto non ci vediamo niente di strano, il gesto è spontaneo essendo lui molto religioso. Il problema è che si trova in Arabia Saudita, un Paese non laico ma di religione musulmana. E questo gesto è vietato.
La mia simpatia per #CristianoRonaldo è a zero, il suo stile di vita e molte delle sue scelte non sono per nulla quelle di un cattolico.
— Guido Villa (@Converted84) August 10, 2023
Però il fare il segno della #Croce davanti a una telecamera dopo in gol giocando in Arabia Saudita merita un grandissimo apprezzamento. pic.twitter.com/ew3tklBlhY
Andando nel dettaglio, in Arabia Saudita è vietata l’espressione pubblica della fede cristiana. I non musulmani non sono autorizzati a pregare in pubblico. Ed è vietato loro anche la promozione o l’esposizione di oggetti afferenti la loro religione, come libri o altri simboli, ad esempio il crocifisso. Chi contravviene a queste disposizioni e fa uscire il proprio credo dalla sfera privata, può essere accusato di fare proselitismo della propria religione.
Cosa rischia quindi adesso Ronaldo? In Arabia c’è un precedente, risalente a circa 10 anni fa a Riad. Un calciatore colombiano, Juan Pablo Pino, fu arrestato in un centro commerciale perché la sua maglietta smanicata permetteva di vedere un tatuaggio di Gesù sulla sua spalla. Ovviamente a Cristiano non accadrà nulla di tutto ciò. Ma è possibile che gli venga fatto notare il divieto e che certi gesti potebbero sollevare proteste che porterebbero poi a conseguenze poco gradevoli.