Dario Ballantini: la Merkel mi possiede
Dario Ballantini in questi anni è stato tantissimi personaggi famosi: dallo stilista Valentino, passando per Vasco Rossi, fino alla cancelliera…
Dario Ballantini in questi anni è stato tantissimi personaggi famosi: dallo stilista Valentino, passando per Vasco Rossi,
fino alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Imitazioni che in qualche modo ce lo hanno fatto amare, entrando nelle nostre case ogni sera con Striscia la notizia. Da tre anni fi danzato con Barbara Biscardi, romana, nessuna parentela con lo scomparso
padre del Processo, in questa intervista Ballantini ci porta dentro l’officina delle sue imitazioni.
Da dove è iniziata questa sua
passione?
«Sicuramente da bambino, nella mia infanzia era già presente questa sorta di desiderio di imitare e prendere “possesso” delle personalità altrui. Senza dimenticare che in famiglia anche la pittura e l’amore per essa riempiva le mura domestiche.
Mio padre e mio zio erano pittori, mio nonno invece attore. Il mio mito è sempre stato Alighiero Noschese, il più grande imitatore italiano di sempre».
Parlando di imitazioni, quella migliore da lei mai fatta?
«Senza dubbio Gino Paoli, una delle mie prime oltretutto, con il vernacolare livornese. Era stata perfezionata
allo sfinimento, sia con il trucco, quasi in maniera pittorica, sia con le movenze, che ormai erano una sorta
di seconda pelle».
Imitazioni con le quali, appunto ha iniziato la sua carriera a Striscia la Notizia.
«E ne ho dovute passare prima di entrare a Striscia! Tutto è iniziato nel 1989, grazie a un concorso Tv che si chiamava Star ’90. In giuria c’era Antonio Ricci e io ero lì come concorrente. Gli sono piaciuto, ma per quattro anni diciamo che c’è stato un rapporto complesso, poiché le mie imitazioni erano molto grottesche e non sempre adatte a un format televisivo. Ho praticamente
tampinato Antonio per anni, fino a quando, finalmente, ci è venuta l’idea di portare queste imitazioni
in strada, in mezzo alla gente».
E pensare che dao piccolo chiedevo a mia madre se veramente Valentino fosse un inviato di Striscia…
«Sicuramente lei non era l’unico, perché spesso le persone per strada mi chiedevano autografi, scambiandomi
per il personaggio imitato. Sono stati molto divertenti invece i faccia a faccia con gli imitati: da Vasco Rossi a Gianni Morandi, che
risate. Ora invece mi sono dedicato al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, un lavoro molto difficile.
Ogni imitazione ha una sua storia e una sua difficoltà».
Qual è l’imitazione più complessa?
«Lucio Dalla, senza ombra di dubbio. Lucio è stato sicuramente il personaggio più impegnativo da imitare,
ma anche il migliore che io abbia mai fatto».
Sta appunto portando in tournée uno spettacolo il cui titolo è Da Balla a Dalla, in cui rende omaggio a Lucio.
«La cosa più bella che io abbia mai fatto. Sono sempre stato un fan di Dalla, ho amato le sue canzoni e i suoi album. Era ed è la mia imitazione principe, nella quale forse mi sono impegnato di più. Il filo conduttore di tutti i miei quadri è sempre stato il volto umano e quello di Dalla lo riproducevo più volte. L’emozione più grande è stato conoscerlo e diventare suo amico».
L’intervista è di Lodovico Terzi e la trovi su Novella2000.