Diario di bordo di Roberto Alessi: e la Cucinotta consacrò la Bellucci
A volte da un no di una diva nasce l’occasione della vita per un’altra. E uno di quei no ha…
A volte da un no di una diva nasce l’occasione della vita per un’altra. E uno di quei no ha permesso a una stella (anche se già lo era, bella com’era) come Monica Bellucci, premiata in questi giorni a Hollywood al Festival Filming on Italy diretto da Tiziana Rocca (l’artefice della stella sulla Walk of Fame a Gina Lollobrigida) di esprimere le sue qualità diattrice, non solo di bellezza inarrivabile. A dire quel no fu Maria Grazia Cucinotta. Già famosa, le fu chiesto di fare la campagna televisiva di Dolce e Gabbana e lei, credo si trattasse del profumoSicily, era perfetta: bella, siciliana, formosa, doveva indossare un vestito di pizzo nero. Il regista era Giuseppe Tornatore, anche lui siciliano. Arrivati al dunque, Maria Grazia fuavvicinata da due assistenti di Tornatore, racconta, che le dissero: «Che cosa pensi del tuo compenso? Sai, Monica Bellucci lo farebbe anche gratis». Dicevano il vero? «E allora prendete lei». Così fu. Anni dopo Tornatore incontrando a Hollywood la Cucinotta le chiese: «Perché non hai voluto fare quello spot?». «Perché mi avete offesa», e raccontò il fatto, «Il lavoro va rispettato». Fu così che Tornatore, s’invaghì artisticamente di Monica e, anni dopo, le chiese di interpretare Malena, un film che lui, pazzo (sempre artisticamente) della Bellucci aveva pensato e studiato proprio per lei. Le stelle, nel cinema, non stanno a guardare.