Don Fisio: il terapista dei VIP
Chi è Vito Borello, in arte Don Fisio? Tutto sul culturista esperto di attività fisica e plurititolato che tiene in forma tanti VIP
I gemelli Dean & Dan, fondatori di Dsquared2, il DJ Herca e i modelli Francesco Brunetti e sua moglie Bianca Senatore, il pianista e cantautore Medellin, i personaggi TV Andrea Zolli, alias Lo Squalo, e Riccardo Costantino. Gli sportivi Alen Amedovski, lottatore ex UFC, Andrea Fusi dell’organizzazione statunitense di arti marziali Bellator, il bulgaro Marian Dimitrov, il brasiliano Jeanderson e il ciclista Giacomo Nizzolo. I piloti moto gp Bradley Smith e Claudio Corti, il pilota Porsche Giorgio Roda…
Sono soltanto alcuni dei pazienti-clienti vip di Vito Borello, in arte Don Fisio, classe 1990, fisioterapista laureato all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e diplomato in osteopatia presso la Fisiomedic Academy di Seregno.
Forte è anche la sua passione per gli sport, sia di squadra che individuali, che ha praticato negli anni.
In provincia di Como, all’interno della palestra Ng Fitness di Nyko Ceschina, culturista ex campione del mondo, gestisce un doppio studio con sale comunicanti, in cui sono presenti terapie fisiche di ultima generazione.
Come un laser ad alta intensità, un sistema super induttivo, tecar, onde d’urto radiali, ultrasuoni, device epi e addirittura un ecografo.
“Il segreto del successo dei miei trattamenti è la commistione delle terapie fisiche e delle terapie manuali”, spiega Borello. “Non ci può essere un protocollo fisso all’interno delle sedute, piuttosto una complementarietà delle terapie”.
Di recente ha seguito corsi di ecografia con il professionista spagnolo Pablo Navarro e l’italo-spagnolo Juan Carlos Ghezzi. Inoltre, ha completato a Valencia il corso più completo d’Europa per la tecnica del dry needling – o tecnica della punción seca, com’è conosciuta in Spagna.
Attualmente è iscritto al master in ecografia e fisioterapia invasiva presso l’Università Francisco de Vitoria a Madrid, diretta proprio da Pablo Navarro.
a cura di Mattia Pagliarulo