Donald Trump vs Hollywood: la saga continua
Non c’è pace per il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Non è ancora nemmeno seduto sulla poltrona dello studio ovale…
Non c’è pace per il nuovo Presidente degli Stati Uniti.
Non è ancora nemmeno seduto sulla poltrona dello studio ovale e già è caracollato al suolo schivando maldestramente gli attacchi che arrivano dallo star system holliwoodiano.
Che i grandi nomi dello spettacolo made in USA non amino il Tycoon non è una novita: fin dalla campagna elettorale tutti si erano schierati contro di lui, ma la questione dello stile è emersa in tutta la sua travolgente grandezza negli ultimi giorni.
Meryl Streep durante il suo intervento alla cerimonia per la consegna dei Golden Globe racconta di una performance che ha visto durante il 2016 e che la spezzato il cuore -e la voce, mentre ne parlava- non sia stata quella di un attore in un film ma quella della “persona che chiede di occupare il posto più rispettato del nostro Paese” che “ha preso in giro un giornalista disabile. E se i potenti usano il loro potere per bullizzare gli altri, perdiamo tutti”.
Il riferimento è chiarissimo, e pur senza mai citarlo esplicitamente il nome risuona chiaro come l’eco in una valle d’alta quota.
Per tutta risposta il non nominato che fa? Si preoccupa di prendere le distanze da un gesto così oggettivamente brutto e grave? Si prostra in scuse per recuperare il terreno con chi vive l’esperienza diversamente abile? Tace nella speranza che tutto passi in cavalleria?
Niente di tutto questo. Prende il telefonino e lancia in resta tuona un tweet contro l’attrice 3 volte premio oscar, definendola ” una delle attrici più sovrastimate di sempre”.
Che in terza elementare sarebbe una reazione piuttosto logica. In terza elementare.
Moriamo dalla curiosità di vedere come descriverà George Clooney, intervenuto in supporto della collega con un serafico “aren’t you supposed to run the Country?” (non dovresti occuparti di mandare avanti il Paese?) che la dice tutta.
Ma Clooney di oscar ne ha vinto soltanto uno, magari non è abbastanza per essere preso in considerazione.
In tutto questo abbiamo capito che: non sappiamo se Donald Trump sarà un buon presidente, lo vedremo con i fatti. Ma male che vada ci sarà da ridere su twitter…