Da mercoledì 23 ottobre su Comedy Central (canale 129 Sky e in streaming su NOW) e dal 25 ottobre su Paramount+, riparte Most Ridiculous, giunto quest’anno alla sesta stagione.

Il format porta sul piccolo schermo una collezione di video amatoriali dal contenuto comico, situazioni di ordinaria quotidianità culminate con imprevisti dai risvolti esilaranti.

Al timone del programma, che gode di un notevole seguito, vi sono Edoardo Zaggia e Alberto Sacco, i quali da Content Creator sono approdati alla TV. Li abbiamo incontrati…

Intervista a Edoardo Zaggia e Alberto Sacco

Edoardo, Alberto, dateci una definizione di “Most Ridiculous”…

E: “È un clip show in cui vengono trasmessi i video più divertenti del web, mentre noi li commentiamo”.

A: “Con un po’ di sano cinismo potremmo dire che ci facciamo due risate sulle disgrazie della gente… Del resto la vita è imprevedibile, e noi dell’imprevisto ne offriamo l’esaltazione”.

Secondo voi gli episodi immortalati in queste clip hanno mai epiloghi tragici? Talvolta i colpi sono forti…

A: “Non conosciamo gli sviluppi veri e propri delle diverse situazioni, questo ci dà la libertà di riderci sopra. Ci piace pensare che alla fine si risolva tutto per il meglio”.

E: “Vero è che succedono cose rocambolesche: cadute forsennate, stoccate letali… Però nella maggior parte dei casi si vede il malcapitato rialzarsi”.

A: “E quando non lo si vede lo immaginiamo farlo”.

Avete sempre avuto la predisposizione alla comicità?

E: “Io nasco comico, Alberto regista, quindi forse è un po’ più serioso di me, ma nel tempo gli ho trasmesso il virus dell’umorismo”.

A: “In realtà ci siamo contagiati a vicenda”.

Com’è nato il vostro sodalizio?

E: “Nel periodo della pandemia abbiamo pensato di lanciarci, sul Web, con contenuti che hanno riscosso il gradimento degli utenti”.

A: “Edoardo da comico voleva stare davanti all’obiettivo, io da regista dietro, quindi non è stato difficile trovare l’incastro. Poi da cosa nasce cosa. Paramount ci ha chiesto: ‘Ma perché, anziché dalla vostra stanzetta, non registrate da uno studio televisivo?’ Ed eccoci qui”.

A chi sogna di affermarsi nel vostro settore cosa suggerite?

E: “Di conservare l’entusiasmo iniziale e non cedere il passo al disincanto. In principio, a guardare i nostri video su YouTube, erano in cento, poi quei numeri sono lievitati in modo sorprendente”.

Aspirazioni e traguardi

Dicono che i comici abbiano una prorompente vena malinconica. Pure per voi è così?

A: “Secondo me la propensione al comico nasce come arma di difesa dai problemi del mondo, per riderci su. In questo spirito risponderei di sì”.

E: “A modo suo chiunque tende alla malinconia. Noi comici abbiamo l’attitudine a esorcizzarla, tutto qui”.

Qual è la vostra aspirazione massima?

A: “I traguardi raggiunti non li diamo per scontati, anzi! Anni fa ci dicevamo: ‘Mah, sarebbe bello poterlo fare…’ Oggi lo facciamo”.

E: “Tuttavia ci piacerebbe espanderci, sempre in questo ambito, tra conduzione e scrittura di format”.

Chi nutre aspirazioni come le vostre incontra sempre qualcuno che lo riporta coi piedi per terra, spronandolo a cercare un lavoro meno incerto. Anche per voi è stato così?

E: “Abbiamo estrinsecato le nostre passioni da adulti. Prima di fare i Content Creator, fino a cinque anni fa, lavoravamo in ufficio, con il nostro bel contratto a tempo indeterminato. Eravamo abbastanza assennati da far sì che nessuno si sentisse in dovere di richiamarci alla concretezza”.

A: “Si è trattato di un percorso graduale. Non c’è stato il momento in cui, dalla sera alla mattina, abbiamo lasciato il certo per l’incerto. I piedi per terra li abbiamo tenuti senza che nessuno ci invitasse a farlo”.

E: “Di giorno lavoravamo in ufficio, di notte ai contenuti web”.

Siete mai colti dalla paura che tutto finisca?

E: “Ogni tanto ci chiediamo: ‘Ma quanto durerà? Cosa succederà domani?’. Questo lavoro è denso di sorprese”.

A: “Però è vero anche che in TV e sul Web va avanti chi miete il gradimento del pubblico, il quale, se gli piaci, ti sostiene, indipendentemente da tutto il resto. Ci difendiamo dalla disfatta offrendo contenuti di qualità (ride)”.

In conclusione, un monito per i nostri lettori…

E: “Se pensi che ciò che fai abbia valore non farti convincere da nessuno del contrario. Allo stesso tempo però cerca di capire se le tue aspirazioni possono fattivamente trovare risconto nella realtà. Sei capace di portarle avanti economicamente? Psicologicamente? Se la risposta è affermativa, lanciati!”.

A: “Spesso ci si lascia entusiasmare dalle storie di coloro che dal nulla, nel giro di poco tempo, creano un impero, ma nella maggior parte dei casi i risultati si raggiungo con fatica, dedizione e duro lavoro. Il percorso che ci divide dai nostri sogni è accidentato, insidioso. Rendersene consapevoli aiuta ad affrontarlo al meglio”.

a cura di Fabrizio Barbuto