Enorme successo per Elena Sofia Ricci e Che Dio Ci Aiuti, che ogni settimana vincono la gara di ascolti, battendo i reality, ed entrando nel cuore del pubblico

Un’allegra suorina che mette in crisi la “macchina da guerra” dei reality. Lei è Elena Sofia Ricci, la quale nei panni di suor Angela, in Che Dio Ci Aiuti, che indossa ormai per la quinta volta. Nelle prime puntate della serie ha letteralmente “doppiato” L’Isola dei famosi, con oltre 5 milioni e mezzo di spettatori contro poco meno di 3, al punto che la produzione del reality di Canale 5 ha dovuto “traslocare” dal giovedì al mercoledì, per non dover subire la concorrenza della suora più amata dagli italiana. Merito della bravura dell’attrice, certo. Ma anche del cambiamento dei gusti del pubblico, che in questo primo scorcio del 2019 appare sempre più evidente. Basta vedere gli ascolti e gli share mostruosi del Commissario Montalbano (11 milioni, 47 per cento) e quelli comunque straordinari di Io sono Mia, la fiction dedicata a Mia Martini (quasi 8 milioni, 31 per cento).

Insomma, le fiction “asfaltano” i reality, che ormai arrancano sotto il 20 per cento di share e quando lo raggiungono festeggiano. Forse, chi sa, la gente ha voglia di sentire profumo di “realtà” vera, sia pure mediata dalla fiction, che non di reality sempre più finti e guidati da sceneggiature improbabili.

Ma torniamo a Elena Sofia Ricci, che abbiamo rivisto, in abiti “civili” a Sanremo, come componente della contestata giuria d’onore. Ecco come ha commentato la sua presenza: «Magari qualcuno si chiederà: che ci fa quella? Però pur non essendo una esperta musicista, non sono una analfabeta totale: vengo dalla danza, ho studiato chitarra classica e ho sposato un compositore e direttore d’orchestra».

Ma non è tutto.

Elena Sofia Ricci parla di Che Dio Ci Aiuti, e dello straordinario successo

Poco ma sicuro, l’essere stata coinvolta nelle polemiche sanremesi non riuscirà a scalfire la sua popolarità, che tanto contribuisce al successo di Che Dio ci aiuti. Della “sua” suor Angela, Elena Sofia Ricci dice: «Mi ha conquistato, è proprio simpatica. Lei è molto rock e in questa stagione entra in crisi, fino a ribellarsi. L’ho chiesto io perché fosse più umana. E poi questa fiction è stata fondamentale per me, perché mi ha aiutato a ritrovare la fede: otto anni fa quando cominciai la serie ho incontrato una vera suora vera che assomiglia a Suor Angela e che mi ha insegnato alcune cose utili per il ruolo che andavo a interpretare. Mi ha insegnato molto di più: ho recuperato la mia dimensione spirituale».

Una carriera costellata di successi quella della Ricci. Tra fiction, cinema e teatro che le hanno fatto guadagnare l’affetto del pubblico e la stima dei critici. Il 26 febbraio, per dire, volerà a Londra alla prima di Loro, il film di Paolo Sorrentino che esce anche in Inghilterra e in cui ha vestito i panni di Veronica Lario. Per la sua interpretazione dell’ex moglie di Berlusconi, Elena Sofia Ricci ha vinto il Nastro d’argento. «Non immaginavo, dopo tanto tempo, un ruolo così importante. Avevo bisogno di tornare al cinema». Nello stesso periodo ha ricevuto anche il Premio Flaiano per lo spettacolo teatrale Vetri rotti. E lei ha dedicato entrambi i premi a sua madre, Elena Ricci Poccetto, scomparsa qualche settimana dopo, la scorsa estate «Per lei è stata una gioia vedere che cinema e teatro finalmente mi riconoscevano. Le brillavano gli occhi».

Non è ancora finita.

Elena Sofia Ricci tra il successo di Che Dio Ci Aiuti, la carriera e la famiglia

Per amore nei confronti della mamma, Elena Sofia Ricci ha tenuto nascosto a lungo un abuso subito quando aveva soltanto dodici anni. L’ha raccontato in più occasioni nei mesi scorsi, anche nel salotto di Bruno Vespa a Porta a Porta e da Mara Venier, a Domenica In. Non ne aveva mai parlato prima, perché purtroppo era stata proprio sua mamma a consegnarla inconsapevolmente nelle mani del suo carnefice. «Mi aveva mandato in vacanza con un amico di famiglia. Che poi è stato arrestato: altri l’hanno denunciato, perché non ero l’unica vittima. Purtroppo i casi come il mio sono molti e non tutti riescono a uscirne». Elena ha deciso di parlare non tanto per togliersi un peso, quanto per dare un esempio a tante bambine abusate come lei che non riescono a far guarire la ferita nel proprio cuore anche dopo tanti anni di distanza.

E per dare un esempio di forza alle due figlie: Emma, che ha ventitré anni ed è nata dalla relazione con il collega Pino Quartullo e Maria, quattordici anni, nata dal matrimonio con il compositore Stefano Mainetti, suo marito da sedici anni. La famiglia, per Elena Sofia Ricci, viene prima del lavoro. Per assolvere in prima persona al suo ruolo di madre in passato ha rinunciato a tournée teatrali che l’avrebbero portata lontana da casa per mesi. O a fiction girate a centinaia di chilometri da Roma: «Erano più importanti le mie figlie, non ho mai avuto dubbi su questo Ora, dice lei sorridendo, capita il contrario e cioè che siano le ragazze a chiederle di partire. Ma il vero insegnamento di mamma Elena Sofia è l’indipendenza: a loro ha sempre detto: «sposate pure un emiro, se capita, ma non siate mai economicamente dipendenti da un uomo. Mai».

E infine…

Elena Sofia Ricci e la sua famiglia

Del resto è quello che le ha insegnato sua mamma, che è stata un’importante scenografa. Elena Sofia Ricci è cresciuta con lei e il suo compagno, il regista Pino Passalacqua. Che l’ha sempre trattata come una figlia. Suo padre biologico, lo storico Paolo Barucchieri, l’ha ritrovato all’età di trent’anni. «Ho iniziato una lunga psicoterapia, ho tirato fuori tutto cercando poi di rimettere tutto in ordine». A quarant’anni, l’incontro con Mainetti, «il mio grande amore» e ora, nel decennio dei cinquanta, deve fare i conti con la perdita dei suoi cari. «Se ne sono andati i miei due padri e mia madre. Non c’è più nessuno. Ho faticato tanto, ho avuto una vita complessa, ma oggi mi ritrovo tanta ricchezza per le mani. Queste relazioni approfondite e risolte durante la vita hanno fatto sì che la mia esistenza s arricchisse di arte, estetica, etica».

Qualità che le saranno utili anche nel prossimo progetto che la vede coinvolta, se confermato. Pare che Rai stia lavorando a una fiction che racconta la vita di Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la medicina e che nessuna, meglio di lei, sarebbe adatta a portare sullo schermo.

Editoriale a cura di Tiziana Cialdea, dal numero 9 del 19 febbraio di Visto TV