Elenoire Ferruzzi contro Paola e Chiara madrine del Pride: “Sono donne eterosessuali”
Elenoire Ferruzzi non ha apprezzato la scelta delle madrine del Pride 2023, ma dopo le polemiche ha fatto una precisazione
Le dure parole di Elenoire Ferruzzi verso il Pride
Giugno è il mese del Pride e proprio oggi, sabato 10 giugno, si sta tenendo a Roma la parata. Madrine dell’evento il duo canoro Paola e Chiara, scelte dopo il ritiro di Arisa a seguito di alcune polemiche scaturite dopo alcune sue dichiarazioni riguardanti la comunità LGBTQ+. Ma c’è chi non apprezza qualcosa di questo Pride e parliamo di Elenoire Ferruzzi.
Il personaggio social, ex concorrente del GF Vip 7 e appartenente alla comunità LGBTQ+ ha avuto da ridire sulle madrine della manifestazione. Sul suo profilo Instagram ha infatti pubblicato un post con scritto: “Le Madrine dei Pride sono donne eterosessuali. NON HO ALTRO DA AGGIUNGERE”.
Subito è partito un dibattito, tra chi è d’accordo con quello che aveva scritto e chi invece ha avuto da ridire sul suo attacco a Paola e Chiara. Ecco che quindi Elenoire Ferruzzi ha pubblicato un altro post in cui ha fatto una precisazione. Ha infatti spiegato che non ce l’aveva con le due cantanti, che in realtà stima molto e che conosce anche di persona, in particolare Paola. Il suo dissenso era riferito a certe scelte dell’organizzazione del Pride. Ha scritto:
“Voglio assolutamente specificare una cosa molto importante, il post precedente non è assolutamente rivolto a Paola e Chiara che amo molto. Ho un bellissimo rapporto con Paola ed è una mia cara amica e oltretutto abbiamo già condiviso dei Pride assieme. È riferito ad altre persone donne o uomini eterosessuali che siano, che non hanno mai speso una parola nei nostri confronti, vanno ai Pride solo ed esclusivamente per prendere soldi perché credetemi che i soldi li prendono. E comunque nulla di personale con nessuno, anche con questi ultimi la colpa non è loro ma bensì degli organizzatori. Finitela sempre di travisate tutto volutamente grazie. Altrimenti torniamo sempre lì, i nostri peggior nemici siamo noi stessi”.
Da questo secondo post si capisce che intendeva altri personaggi famosi chiamati e pagati per partecipare che però non fanno praticamente nulla per la comunità LGBTQ+.