L’esperienza al Festival di Sanremo, si è conclusa con la vittoria della loro canzone Non mi avete fatto niente di Ermal Meta e Fabrizio Moro.

Ermal Meta e Fabrizio Moro un nuovo progetto insieme

Durante il Festival, accusati di presunto auto-plagio, hanno respinto l’accusa, e sono stati premiati. Prima da Claudio Baglioni, che dopo una momentanea sospensione, li ha riammessi in gara.

Poi dal pubblico, che insieme alla stampa e alla giuria di qualità, ha decretato il loro trionfo.Evidentemente il bracciale Amen che hanno indossato durante tutto il Festival di Sanremo ha fatto bene il suo dovere di portafortuna.

Ermal Meta e Fabrizio Moro diventano amici

Così, Ermal e Fabrizio già stanno pianificando una nuova collaborazione canora. Entrambi avevano programmato una serie di concerti, e ora stanno facendo il possibile per essere presenti uno alle date dell’altro. Missione difficile, ma non impossibile.

Intanto, si godono la vittoria, che per entrambi ha il sapore di un riscatto. «Dedico questo primo posto alla mia casa discografica, la Mescal, che ha creduto in me quando nessun altro lo faceva», ha detto Ermal Meta sul palco dell’Ariston.

La sua storia parte da lontano. Dall’Albania, dove è nato e dove ha lasciato un padre violento. All’età di tredici anni, insieme a sua madre, suo fratello e sua sorella, si è trasferito in Italia, a Bari. «Sono venuto con un normalissimo traghetto, non in un barcone, come alcuni hanno scritto».

Dopo la maturità scientifica ha studiato Lingue all’Università. Gli manca un solo esame per laurearsi, ma l’amore per la musica, che gli ha trasmesso sua madre violinista, lo ha portato a inseguire il sogno di fare il cantante e l’autore.

Il suo primo Festival di Sanremo risale al 2006, con gli Ameba 4. Un anno dopo fonda la sua band, La fame di Camilla, e trasforma la passione in un lavoro, «grazie ai concerti». Nel 2010, il suo secondo Sanremo.

Poco tempo dopo, la sua carriera di autore prende il volo: Emma, Annalisa, Francesco Renga,Patty Pravo, Chiara, Marco Mengoni, Francesca Michielin, Giusy Ferreri e Lorenzo Fragola sono solo alcuni dei colleghi per cui ha scritto canzoni. Dopo lo scioglimento della band prova a mettersi in proprio, e nel2016 è al suo terzo Festival, il primo da solista, tra i giovani.

Un anno fa è tra i big, e con Vietato morire arriva al terzo posto, vincendo anche il Premio della Critica. «Non amo molto parlare della mia vita privata sui giornali, ma quando lo faccio nella musica non mi pongo limiti», diceva proprio l’anno scorso.

L’articolo completo lo trovate sull’ultimo numero di Novella2000 in edicola dal 15 febbraio.

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