
Fabio Mancini a Novella 2000: “Impegnato con la mia associazione ad aiutare i ragazzi”
Ecco l’intervista rilasciata da Fabio Mancini a Novella 2000
L’ex modello Fabio Mancini oggi segue con passione la sua attività di divulgatore per far sì che I ragazzi delle scuole possano avere dei tangibili esempi positivi ai quali ispirarsi per non perdersi.
L’intervista di Novella 2000 a Fabio Mancini
Continua con successo l’impegno di Fabio Mancini in qualità di divulgatore sociale in tutte le scuole italiane. L’ex top model molto amato da persone di tutte le età è sempre pronto a trasmettere, grazie alle sue esperienze di vita, nozioni importanti per affrontare al meglio il nostro quotidiano. Fabio è indubbiamente bello ed elegante: bisogna dire che non solo è attento alla propria bellezza fisica, ma sopratutto a quella mentale.
Questo gli permette non solo di star bene con sé stesso, ma di essere un punto di riferimento per chi lo circonda. Il nostro settimanale ha incontrato Mancini che ci ha raccontato alcune importanti novità.
Sono anni che lei incontra giovani di tutta Italia come motivatore.
«Abbiamo girato più di 140 scuole in meno di due anni. Siamo molto contenti perché dirigenti scolastici, professori ma soprattutto istituzioni hanno capito il lavoro che stiamo facendo. La Fabio Mancini European School Project nasce come programma innovativo, focalizzato sul benessere fisico-psicologico degli adolescenti. Gli studi clinici hanno evidenziato che le figure di riferimento reali per i giovani possono giocare un ruolo fondamentale nel migliorare il benessere sia fisico che psicologico, offrendo ai ragazzi un dialogo diretto e concreto. Lontano dalle dinamiche mediatiche e social.
Il progetto punta a promuovere un’interazione semplice e autentica, favorendo la comunicazione socio affettiva e a combattere i fattori di criticità che limitano la serenità e il benessere degli adolescenti. In particolare in contesti di marginalità sociale e povertà educativa. Collaborano con me oggi le migliori figure scientifiche nel campo della pediatria, psicologia e pedagogia che abbiamo nel nostro paese, un grande privilegio per lo sviluppo scientifico del progetto stesso»
Quali sono i consigli che le chiedono i ragazzi?
«Come ho cominciato la mia carriera. La moda resta il grande sogno di tanti, e soprattutto come ho intrapreso la mia strada spirituale. Mi chiedono come fare ad accettarsi e a cambiare direzione »
Si ricorda una domanda dei ragazzi che l’ha emozionata?
«Mi chiedono spesso come mai nessuno li ascolta, come in una società dove abbiamo praticamente tutto, spesso si sentono soli e non hanno nessuno con cui potersi confidare e sentirsi liberi senza essere giudicati. Il pregiudizio spesso li inibisce. E nei miei incontri si aprono completamente parlandomi di tutto. Come se fossi un loro fratello maggiore. Questa è forse la cosa che più mi emoziona oggi»
Lei dice che bisogna essere il primo che arriva al lavoro e l’ultimo che se ne va, poi nella vita privata si può fare ciò che si vuole. Cosa vuole dire con questa frase?
«Sono sempre stato preciso e determinato, in qualsiasi lavoro, il rispetto ti distingue dagli altri. Anche nella vita privata credo che la gratitudine e l’attenzione per i sentimenti altrui sia fondamentale per una relazione duratura. È importante dare fiducia alle persone e mantenere le promesse».
Lei ha detto: nell’infelicità ho trova- to me stesso.
«Avevo capito che malgrado avessi avuto tanto dalla vita non ero felice, mi mancava la mia famiglia e le piccole cose. La compassione, la generosità verso gli altri è la chiave per costruire la mia felicità interiore »
È stato fra i giurati presso l’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri di Castellaneta. Cosa ci dice in merito?
«Ho iniziato da bambino, amo cucinare e cerco di avere un’alimentazione salutare. Tanti alimenti che utilizzo sono legati ai miei ricordi. Credo che mangiare sia anche un piacere, per gli italiani la tavola è un luogo di aggregazione e di scambio di idee. Le persone che si amano condividono i pasti e penso che cucinare sia la forma più bella per fare breccia nel cuore di qualcuno!».
L’alimentazione sana rende belli?
«L’alimentazione è fondamentale per la salute. La salute è la vera bellezza. Se stiamo bene con noi stessi, siamo felici con gli altri e ci sentiamo più felici e di conseguenza anche più belli».
Vista la sua esperienza ci può dare qualche consiglio per migliorare il nostro aspetto.
«Fare attività sportiva, mangiare sano, sorridere. Ma soprattutto non dimentichiamoci delle emozioni. Con questi ritmi cosi veloci in ogni cosa che facciamo, a volte ci dimentichiamo della bellezza di un gesto semplice, come amare qualcuno».
Tra i tanti progetti che ha, vuole rac- contarci quelli più importanti?
«Ci sono 25 scuole in programma confermate in tante città d’Italia per il 2025 e tanti congressi scientifici internazionali sul benessere ai quali parteciperò insieme a grandi luminari con cui sto collaborando ormai da due anni.
Ma in particolare ho a cuore un paio di appuntamenti sui disturbi alimentari. Il più importante a maggio nella città di Bologna con l’evento “B.Great-Intelligenza Alimentare”, organizzato da Fondazione Pass e Bimbo Tu per raccogliere fondi a favore di attività di sensibilizzazione e progetti terapeutici rivolti alle famiglie dei ragazzi che soffrono di disturbi alimentari, in una delle cause più problematiche fra i giovani oggi».
A cura di Armando Sanchez