Fedez, la reazione della famiglia di Emanuela Orlandi
A seguito di quanto accaduto a Muschio Selvaggio, arriva la reazione della famiglia di Emanuela Orlandi alla battuta di Fedez.
Il fratello di Emanuela Orlandi replica alla battuta di Fedez
In queste ore a finire al centro della polemica è stato Fedez. Nel corso di una puntata del suo podcast Muschio Selvaggio il rapper, parlando del caso Emanuela Orlandi, ha fatto una battuta che sta facendo discutere il web. Federico infatti, facendo riferimento alla serie Netflix che approfondisce la storia della ragazza scomparsa a 15 anni nel 1983 di cui non si è saputo più nulla, ha affermato: “Innanzitutto possiamo dire? Non l’hanno mai trovata”. Le parole del cantante hanno naturalmente dato il via a una lunga polemica e in molti nelle ultime ore hanno duramente condannato il suo umorismo nero. Il portale MOW nel mentre ha raggiunto Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che da anni si batte affinché la verità su sua sorella venga a galla. Pietro ha così commentato la battuta di Federico, affermando:
“In tanti anni ho dovuto subire comportamenti in malafede e cattivi ben peggiori di una risata non nata sicuramente con la volontà di offendere, o mancare di rispetto (me lo auguro). Si tratta semplicemente di immaturità, come quando da ragazzini poteva scappare una risata durante un funerale”.
Nonostante Fedez abbia peccato di semplice ingenuità, Pietro Orlandi ha ammesso di aver già assolto il cantante. Ma non solo. Il fratello di Emanuela, con estrema umiltà, ha ringraziato il rapper per aver gettato luce sulla storia di sua sorella all’interno del suo podcast, che come sappiamo è seguito da milioni di persone. Queste le sue dichiarazioni:
“Sono felice che in una trasmissione così seguita abbia trovato spazio la questione di mia sorella. È importante che al di là della risata se ne sia parlato, e per questo lo ringrazio. Però non posso negare che mi è dispiaciuto sentir ridere alla frase ‘la stanno ancora cercando’, visto che sono quarant’anni che sto facendo questo. Dai, lo perdoniamo”.