Ferdinando Simeoli: ‘La pizza è il mio mondo’
“Quella del pizzaiolo è un’arte, non solo un mestiere. Il segreto sono la passione e il far sentire i clienti come fossero a casa”
Una pizza contemporanea che non dimentica la tradizione napoletana. È la pizza secondo Ferdinando Simeoli, pizzaiolo di nuova generazione che partito con l’idea di rinnovare il linguaggio del piatto probabilmente più universale che esista sta collezionando successi e ampi consensi, ed è diventato un punto di riferimento della pizza napoletana DOC a Pozzuoli, con il suo locale Equilibri di Gusto.
Ferdinando, come nasce la sua attività?
“Da un’idea di progetto contemporaneo che segue le regole della ristorazione a trecentosessanta gradi, con innovazione e progettualità. Da noi potete mangiare pizza e non solo”.
Qual è la pizza che consiglierebbe?
“Una ripassata fritta e al forno cotta prima nella friggitrice a 160 gradi e poi asciugata completamente nel forno. Gli ingredienti sono: salsiccia di maialino nero, stracciata di bufala, vellutata di peperoni, pepe cuvée e olio oro di Caiazzo. Una vera prelibatezza”.
Per lei la vera pizza è solo quella napoletana?
“Per me la pizza è sempre pizza, fatta in qualsiasi modo e da qualsiasi pizzaiolo. Ed è sempre bella la diversificazione. Grazie al mio lavoro mi capita di girare spesso diverse città e nazioni, e mi capita di imparare modi diversi di fare la pizza. Non ho mai rifiutato l’idea di ampliare le mie conoscenze, anche se resto legato alle origini”.
Presto il premio Malafemmena
Cosa consiglierebbe a un ragazzo che inizia a fare questo mestiere?
“Innanzitutto di avere le doti fondamentali e professionali per poter fare questo tipo lavoro in è la passione, che si trasforma in amore per la professione. Che, attenzione, è un’arte! E come ogni professione che si intraprende bisogna fare prima tanta gavetta per ottenere dei risultati”.
Lei è tra i pizzaioli più stimati a Napoli e non solo. Il suo segreto?
“Come detto, è che ci metto tanta passione nel mio lavoro, creando con i miei clienti un rapporto di stima e fiducia: quando entrano nel mio locale si sentono a casa”.
Quando non è nel suo locale, mangia comunque pizza?
“Sì, mangio pizza anche dai miei concorrenti, però confesso che per deformazione professionale mentre assaggio le loro pizze ricerco innovazioni e idee per poterle fare poi miei”.
A giugno riceverà l’ambito Premio Malafemmena, dedicato a Totò. Emozionato?
“Moltissimo. È un premio molto prestigioso, che si terrà a giugno al Gold Tower Hotel patrocinato dall’Assessorato al turismo e alle pari opportunità del Comune di Napoli. L’evento è pensato dalla B&G Art Event Communication, che cura come ogni anno l’organizzazione e la comunicazione.
Sono felice di questo premio, che a detta di tutti porta anche fortuna. E orgoglioso di ricevere un premio per il mio lavoro così importante tra tanti artisti di fama mondiale che saranno presenti, come l’attrice di Mare Fuori Maddalena Stornaiuolo, Miriam Condurro di Un posto al sole, il rapper Moreno e tanti altri. Sarà molto gratificante.
Quella sera sarò con la mia famiglia a ritirarlo, e lo dedicherò a mia moglie Giovanna Ferraro e mia figlia Desirée”.
Per concludere, chi vorrebbe ringraziare per il suo successo e le gratificazioni ottenute fino a oggi?
“In primis mia moglie e mia figlia, che nei momenti più brutti della mia vita mi hanno sempre supportato e sopportato. È grazie a loro se oggi sono quel che sono. Naturalmente non smetterò mai di ringraziare il dottor Antonio Caputo, che con il suo Mulino mi ha dato l’opportunità di formarmi e di girare il mondo partecipando a numerosi eventi. Mulino Caputo per me è una seconda casa, che non tradirò mai e cui sarò sempre grato”.
a cura di Barbara Carere