Francesco Totti a Verissimo: dal calcio all’amore per Ilary Blasi, il capitano si racconta
Francesco Totti e la sua verità su Flavia Vento e Fabrizio Corona. Nell’autobiografia Un capitano, scritta con Paolò Condò, l’ex numero…
Francesco Totti e la sua verità su Flavia Vento e Fabrizio Corona.
Nell’autobiografia Un capitano, scritta con Paolò Condò, l’ex numero 10 della Roma non si limita ai racconti e fornisce la sua versione sulla questione legata a Flavia Vento e Fabrizio Corona. Le parole di Totti:
La verità è che io conosco Flavia Vento una sera in cui Ilary non c’è, a un evento sulla Tuscolana. Lei mi viene presentata, è una ragazza carina, parliamo qualche minuto e poi, come succede in queste situazioni piene di gente, ci separiamo perché sia lei sia io abbiamo incrociato nuove persone da salutare, e per quella sera non ci vediamo più. La settimana successiva sono con gli amici al Prado, ristorante di Trastevere, quando Giancarlo e Angelo mi segnalano che a un altro tavolo c’è una ragazza che sta cercando di attirare la mia attenzione. È la Vento. Saluti e sorrisi da una parte all’altra della sala, voglio dire senza alzarsi per venirsi incontro, poi ciascuno si dedica alla propri a compagnia. Andando via c’è un’altra serie di saluti da lontano, e stop. Me ne vado a casa a dormire. Ecco, nella sua versione quella è la notte incriminata”.
Ilary non la prese benissimo. Qui entra in scena Fabrizio Corona. Totti prosegue il racconto sostenendo che il fratello ha pagato a sua insaputa per porre fine a tutto:
“La storia sarebbe finita se qualche giorno dopo Fabrizio Corona non telefonasse a Vito per dirgli che esiste una seconda parte dell’intervista, più dettagliata, unita ad alcune fotografie compromettenti. Lui è pronto a venderle a Gente per cinquantamila euro, ma se volessimo ritirare tutto dal mercato per la stessa cifra non avrebbe problemi a darcele. A noi la scelta.
Poi prosegue:
Io vengo avvisato dell’accordo soltanto a pagamento avvenuto, e la cosa non mi piace per niente perché non ho nulla da nascondere: non a caso, al dunque Corona consegna a Vito un dattiloscritto firmato dalla Vento nel quale ci sono ben poche novità rispetto alla prima parte dell’intervista, e nessuna fotografia. L’evidenza del bluff”.
E conclude:
“Ma ciò che mi interessa è uno degli accertamenti compiuti dalla polizia durante le indagini: quella famosa notte incriminata il mio telefono non risulta mai agganciato alla cella della zona in cui abita Flavia Vento”.