“Si è donato fino all’ultimo giorno, implorando pace”, queste le toccanti parole del cardinale Giovanni Battista Re durante l’omelia ai funerali di Papa Francesco.

L’omelia ai funerali di Papa Francesco

Come preannunciato oggi si sono tenuti i funerali di Papa Francesco in Piazza San Pietro. Presenti almeno 200 mila fedeli per l’ultimo saluto al Santo Padre, prima della sepoltura a Santa Maria Maggiore, com’era nelle sue ultime volontà.

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Oggi durante la celebrazione delle esequie, il cardinale Giovanni Battista Re ha letto l’omelia ai funerali di Papa Francesco. Un discorso toccante, che ha commosso sia i la folla, che spesso si è lasciata andare a lunghi applausi, ma anche sui social in tanti si sono trovati d’accordo con le parole pronunciate dal cardinale. Noi vogliamo proporvele qui a seguire:

“In questa maestosa piazza di San Pietro, nella quale Papa Francesco tante volte ha celebrato l’Eucarestia e presieduto grandi incontri nel corso di questi 12 anni, siamo raccolti in preghiera attorno alle sue spoglie mortali col cuore triste, ma sorretti dalle certezze della fede, che ci assicura che l’esistenza umana non termina nella tomba, ma nella casa del Padre in una vita di felicità che non conoscerà tramonto”.

A nome di tutto il Collegio dei Cardinali ha poi ringraziati tutti per essere presenti, dai Capi di Stato e di Governo, alle Delegazioni ufficiali arrivati da tanti Paesi per rivolgere un ultimo saluto es esprimere affetto, venerazione e stima al Santo Padre.

Nell’omelia del cardinale Re in occasione dei funerali di Papa Francesco ha anche sottolineato il grande plebiscito di manifestazioni di affetto e partecipazioni in questi giorni, sintomo di quanto il Pontificato del Santo Padre abbia toccato le menti e i cuori di tutti.

Ciò che rimane è la sua ultima immagine di domenica scorsa, durante la Solennità di Pasqua, quando Papa Francesco ha impartito la benedizione dal balcone della Basilica di San Pietro e poi ha salutato i fedeli in piazza. L’ha fatto nonostante i problemi di salute.

“Con la nostra preghiera vogliamo ora affidare l’anima dell’amato Pontefice a Dio. Perché Gli conceda l’eterna felicità nell’orizzonte luminoso e glorioso del suo immenso amore”, ha aggiunto il cardinale Re.

In seguito durante i funerali di Papa Francesco ha aggiunto:

«Ci illumina e ci guida la pagina del Vangelo, nella quale è risuonata la voce stessa di Cristo che interpellava il primo degli Apostoli: “Pietro, mi ami tu più di costoro?”. E la risposta di Pietro era stata pronta e sincera: “Signore, Tu conosci tutto; Tu sai che ti voglio bene!”. E Gesù gli affidò la grande missione: “Pasci le mie pecore”. Sarà questo il compito costante di Pietro e dei suoi Successori. Un servizio di amore sulla scia del Maestro e Signore Cristo che “non era venuto per farsi servire. Ma per servire e dare la propria vita in riscatto per tutti” (Mc.10,45). Nonostante la sua finale fragilità e sofferenza, Papa Francesco ha scelto di percorrere questa via di donazione fino all’ultimo giorno della sua vita terrena».

I funerali del Santo Padre

Il cardinale Giovanni Battista Re durante i funerali di Papa Francesco ci ha tenuto a sottolineare come il Pontefice abbia seguito del orme del buon Pastore. E l’abbia fatto con forza e serenità, sempre vicino a tutti.

Ha ricordato quando il Papa durante il Conclave ha succeduto Benedetto XVI, dopo anni di vita religiosa. Poi il ricordo della decisione di prendere il nome di Francesco, cercando ispirazione proprio dal Santo di Assisi.

“Conservò il suo temperamento e la sua forma di guida pastorale. Diede subito l’impronta della sua forte personalità nel governo della Chiesa, instaurando un contatto diretto con le singole persone. Con le popolazioni, desideroso di essere vicino a tutti, con spiccata attenzione alle persone in difficoltà, spendendosi senza misura. In particolare per gli ultimi della terra, gli emarginati”.

E ancora tra le altre parole durante i funerali di Papa Francesco, nel corso dell’omelia, si sottolinea:

È stato un Papa in mezzo alla gente con cuore aperto verso tutti. Inoltre è stato un Papa attento al nuovo che emergeva nella società ed a quanto lo Spirito Santo suscitava nella Chiesa. Con il vocabolario che gli era caratteristico e col suo linguaggio ricco di immagini e di metafore, ha sempre cercato di illuminare con la sapienza del Vangelo i problemi del nostro tempo, offrendo una risposta alla luce della fede e incoraggiando a vivere da cristiani le sfide e le contraddizioni di questi nostri anni di cambiamenti, che amava qualificare “cambiamento di epoca”. Aveva grande spontaneità e una maniera informale di rivolgersi a tutti, anche alle persone lontane dalla Chiesa».