L’ultima intervista di Gianluca Vialli

Ieri è giunta la notizia che nessuno avrebbe voluto leggere: Gianluca Vialli a seguito di una lunga malattia è morto a 58 anni. Un annuncio terribile che ha lasciato un vuoto nella sua famiglia, nei suoi amici e tutti coloro che stimavano e apprezzavano non solo come uomo di calcio, ma anche come persona.

Sul web intanto il cordoglio è commovente ed è spuntata l’ultima intervista realizzata con Alessandro Cattelan, presente nella miniserie Netflix “Una semplice domanda”. L’ex calciatore di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea (oltre che della Nazionale Italiana) si è confidato a cuore aperto.

Gianluca Vialli ha dichiarato come nel primo periodo abbia cercato di nascondere il tumore al pacreas. Indossava sempre un maglione sotto alla camicia per non far vedere quanto fosse dimagrito. Con il trascorrere dei giorni ha compreso quanto dovesse spendere il tempo nel modo corretto e, per questo, non si è abbattuto.

Esempio di grandi ideali e di sport, Gianluca Vialli aveva una sua chiara visione di ciò che ha vivendo: «Se per esempio muori all’improvviso di notte, tante cose rimangono incompiute». Da qui l’intenzione di doversi comportare in un determinato modo e sistemare le cose con le persone che gli stavano accanto “perché non so quanto vivrò”.

Nel suo lungo discorso, tra una chiacchiera e un’altra, Gianluca Vialli ha detto quanto, a suo avviso, la malattia non sia assolutamente sinonimo di sofferenza. La stessa racchiude anche bellissimi momenti: «La malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, ti può spingere anche più in là rispetto al modo anche superficiale in cui viviamo la nostra vita. La considero anche un’opportunità». 

Continua…

Avanti