Le parole di Vialli: “Ho paura di morire”

Chiaramente ha precisato di non essere di certo grato al cancro, ma di non considerarla una battaglia. Pensiero che ha ribadito svariate volte. Questo perché Gianluca Vialli ha sempre sostenuto che se si fosse messo a fare una battaglia con il male ne sarebbe uscito distrutto. Ha sempre considerato il tumore come una “fase della vita e un compagno di viaggio”. Sperava, infatti, che prima o poi si sarebbe stancato di lui. E ancora:

«Cerco di non perdere tempo, di dire ai miei genitori che gli voglio bene. Mi sono reso conto che non vale più la pena di perdere tempo e fare delle stro**ate. Fai le cose che ti piacciono e di cui sei appassionato, per il resto no, non c’è tempo. Siamo qui per cercare di capire il senso della vita e io ti dico: ho paura di morire».

Da qui Gianluca Vialli ha anche detto quel che sarà una volta che “si spegnerà la luce”. Ha detto di non avere idea di cosa avrebbe potuto trovare dall’altra parte, ma al contempo di essere, in un certo senso, eccitato dal volerlo scoprire:

«Mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita. L’ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato da tutti i progetti che ho, è una cosa per cui mi sento molto fortunato».

Infine, tra gli altri passi dell’intervista con Gianluca Vialli ricordiamo il punto in cui diceva di poter vivere il più a lungo possibile. Anche se si sentiva molto più fragile di prima. Si è spesso domandato se stava facendo la cosa giusta per sé e le sue figlie:

«In questo senso, cerco di essere un esempio positivo, cerco di insegnare loro che la felicità dipende dalla prospettiva attraverso la quale tu guardi la vita. Cerco di spiegare loro che non devi darti delle arie, devi ascoltare di più e parlare di meno, migliorarti ogni giorno, devi ridere spesso e aiutare gli altri. Secondo me, questo è un po’ il segreto della felicità. Soprattutto cerco di fare in modo che abbiano l’opportunità di trovare la loro vocazione». 

Queste parole oggi le leggiamo con tanta nostalgia e con un grande insegnamento che Gianluca Vialli ci ha lasciato.

Indietro