Gianni Testa: ‘La fede ha ridato luce alla mia vita’
Intervista a Gianni Testa, giudice di nuovi talenti nel prossimo talent di Rai 2 Performer Italian Cup: ecco cosa ci ha detto l’artista
Gianni Testa a Performer Italian Cup
Gianni Testa, con quale spirito dirigi Joseba publishing e Joseba label?
“Joseba si fonda sull’idea di famiglia, dove gli artisti collaborano tra di loro e crescono insieme e quasi come dei fratelli si appoggiano l’uno con l’altro. La squadra è fondamentale, non c’è distinzione di fama o di carriera. Il talento di chi sa scrivere, chi sa suonare e cantare si fonde per creare progetti unici e personalizzati, adatti a chi poi ne sarà il protagonista.
In questo momento stiamo creando delle strutture adatte, ricettive, dove gli artisti avranno anche lo spazio fisico per stare continuamente insieme. Per poter lavorare, vivere e crescere. È nata anche una bella collaborazione con Annesa Minghi, con la quale stiamo strutturando un nuovo progetto di formazione e produzione”.
Fede e musica, raccontaci il tuo viaggio.
“Fede e musica si fondono perfettamente, si dice ‘che gli angeli cantano tutto il giorno al Signore’. Personalmente parlando, il mio rapporto con la fede risale a molti anni fa. Prima credevo, ma non avevo fede. La fede è qualcosa che si coltiva tutti i giorni, ed è un dono dello Spirito Santo. Ho incontrato in momenti di grave difficoltà il ‘Piccolo Monaco’, Padre Pio, ma non riuscivo a riconoscerlo. Non riuscivo a mettere ben a fuoco, il tutto perché ero troppo distratto dalla centralità della mia vita, in cui io ero al centro di tutto. La mia carriera era al centro di tutto. Non avevo tempo per lasciarmi andare e comprendere che il mondo è un passaggio.
Il peso della fede
Dieci anni fa, grazie al mio amico fraterno Alessandro Greco, ho incontrato il gruppo carismatico del ‘Rinnovamento dello Spirito Santo’. Ero in un momento di grande difficoltà, confusione e sconforto. Il momento in cui ebbi la percezione di un’energia travolgente che mi dava serenità, pace e fiducia. Era esattamente durante il passaggio dall’orchestra alla discografia. La prima volta fu proprio nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Piazza del Popolo, dove dinnanzi alla statuetta della Madonna di Lourdes iniziai piangere di gioia. Si era riaccesa la speranza in me, che è la cosa più importante della nostra vita per andare avanti. Più avanti andavo e più la speranza diventava una certezza.
In quel momento tutta la mia vita è cambiata prodigiosamente. La Musica, di pari passo con la Fede, mi è venuta di nuovo incontro per salvarmi, perché le preghiere del rinnovamento nello Spirito Santo sono quasi totalmente cantate, e comunque accompagnate sempre dalla musica di sottofondo… Un caso?”
Sei presidente di giuria di Performer Italian Cup, come è successo?
“Forse è meglio fare questa domanda ai due protagonisti: Valentina Spampinato e Garrison, conduttori e direttori artistici. Valentina Spampinato dice: ‘In qualità di direttore artistico di Performer italian cup la scelta di assegnare il ruolo di presidente di giuria tecnica a Gianni Testa non nasce solamente da un evidente professionalità curriculare, ma da un approfondimento della sua sensibile attenzione per gli artisti’. Garrison invece sostiene: ‘Ho sempre visto in Gianni Testa una grande qualità nel giudicare i talenti, grazie alle sue esperienze lavorative e di vita’”.