Gianni Testa: la musica e lo spirito al Sanremo Cristian Music
Gianni Testa, giurato nella manifestazione canora Sanremo Cristian Music 2022, in un’intervista a tutto tondo su Novella 2000
Incontro con Gianni Testa
Gianni Testa, produttore discografico, compositore e autore, è il direttore artistico di due importanti realtà discografiche nazionali in grande ascesa, Joseba Publishing e Joseba Label. Ha prodotto artisti emergenti e indipendenti, tra i quali Valeria Marini, Federico Fashion Style, H.E.R e tanti altri.
La sua esperienza spazia dalle prestigiose pièce teatrali con Massimo Ranieri passando dai programmi più importanti delle reti Rai, fino ad approdare come giurato nella commissione di Area Sanremo per ben due anni.
È Presidente di giuria di Performer Italian Cup in onda su Rai 2, ideato, prodotto e condotto da Valentina Spampinato, ed è anche Direttore Artistico da più di tre anni di Fuoriclasse Talent.
Il produttore discografico Gianni Testa sarà il Presidente di Giuria nella prima edizione del Sanremo Cristian Music 2022 – Festival della canzone cristiana. La manifestazione si terrà il 3, 4 e 5 febbraio 2022 a Sanremo.
Incontriamo Gianni Testa in modo informale, davanti a un buon tè verde, avvertendo subito una forte empatia.
Sanremo Cristian Music 2022
Lei sarà presidente di giuria della prima edizione del nuovo Festival Sanremo Cristian Music 2022. Ci sveli i criteri per giudicare un artista?
“Intanto parliamo di un evento che non è soltanto ‘musica’, ma che è spirito ed evangelizzazione. Quindi sarà per me molto complicato ‘giudicare’, perché credo che la prima cosa che dovrò valutare sarà il messaggio che mi arriverà durante le esibizioni.
Non è fondamentale la forma in cui saranno scritti i brani o il modo in cui verranno cantati, anche se resta importante, ma sarà essenziale il messaggio che potrebbe colpirmi emotivamente e spiritualmente. Quindi, oltre alla parte musicale valuterò l’impatto emotivo dell’esibizione nella sua totalità. Prevedo allora tre fattori diversi: Musica, Testo e Messaggio spirituale”.
Nella sua biografia ufficiale abbiamo “sbirciato” tra le sue esperienze Sanremesi. Davvero notevoli! Dove vuole arrivare?
“Voglio essere felice. Lavorare quotidianamente senza risparmiare forze ed energie. Il mio lavoro mi piace, mi sveglio la mattina con la voglia di partire ‘a bomba’. Dopo aver fatto la mia colazione prego, e soltanto allora inizio a correre con una carica che probabilmente non arriva soltanto dalla mia volontà… Arriverò dove sarà giusto che io arrivi. Il mio obiettivo, ripeto, è essere felice e far sì che chi lavora con me lo sia altrettanto”.
Impressioni sul nuovo Sanremo
Ci dica come ha visto cambiare il Festival di Sanremo negli ultimi anni, e quali differenze ci sono.
“Quello di quest’anno ha fatto un passo indietro, riproponendo quello che ho vissuto nel 2019, quando ero già in commissione in ‘Area Sanremo’. In quell’edizione Baglioni decise di non far arrivare tutti i giovani al Festival, ma di premiare soltanto due di loro ed inserirli tra i Big. Cosa che potrebbe essere anche penalizzante per i giovani, ma Baglioni ha avuto ragione perché proprio quell’anno Mahmood, da giovane promessa, è diventato un grande Big”.
La musica è fatta anche di mode. Ha sen- tore di quale genere musicale potrebbe essere quello dominante per l’edizione a venire? Se un giovane artista volesse farsi ascoltare da lei, come dovrebbe fare? E soprattutto, lei ascolta il materiale che le viene inviato?
“Le mode vanno e vengono. La vera musica resta per sempre. Non è un caso se continuiamo a cantare brani come Perdere l’amore, Gloria, 1950 e tanti altri grandi successi. Molto spesso i brani che vanno molto di moda durano pochissimo e funzionano in quell’attimo, poi svaniscono con la stessa rapidità con cui è arrivato il successo.
Per quanto riguarda la seconda domanda, io non sono irraggiungibile. Infatti ci sono tutti i canali social personali che leggo quotidianamente. Ci sono anche quelli della Joseba Publishing e della Joseba Label: Facebook, Instagram e Twitter. Rispondo anche alle email, dove chiunque può proporsi. Sono abituato, nei miei tempi, ad ascoltare sempre tutto e tutti e a dare una risposta”.
a cura di Maria Puca