Il discorso del concorrente

Giovanni Ciacci ieri sera, quindi, ha toccato questo importante e delicato argomento:

L’HIV non è sinonimo di morte, assolutamente. Con la sieropositività una volta si conviveva, adesso si vive. Questo va detto a voce alta. Perché sono stati fatti miracoli. Però Alfonso io mi raccomando a tutto il pubblico e a tutti i ragazzi, perché non è una malattia anzi la chiamiamo infezione, perché è questo e riguarda tutti e non solo gli omosessuali, donne, uomini… tutti. E se non curata può portare all’AIDS, dunque sono due cosa differenti. La cosa più importante è la prevenzione.

Giovanni Ciacci, poi, ha proseguito:

La gente pensa che questa infezione si attacchi andando in bagno. Io ho vissuto la mia vita in due momenti, prima della tua intervista e dopo. A seguito di questo momento mi sono arrivati tanti messaggi, che facevo finta di non leggere anche se ci stavo male, mi scrivevano ‘untore’. Una parola di manzoniana memoria. Ma ti rendi conto la gravità e l’ignoranza. Io non sono untore, sono una persona che sta bene, si cura e può fare una vita normale, Alfonso.

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