Giovanni Terzi racconta il suo arresto in lacrime a Ballando con le stelle: “In cella d’isolamento per trenta giorni”
Giovanni Terzi ha riportato alla memoria il periodo in cui è stato arrestato e chiuso in isolamento per trenta giorni
Correva l’anno 1998 quando Giovanni Terzi, all’epoca trentenne e Consigliere Comunale a Milano venne accusato di avere intascato una tangente di 250 milioni di Lire quando, tre anni prima, era Assessore ai Lavori Pubblici di Bresso. Il concorrente di Ballando con le stelle ha raccontato la sua storia poco prima di ballare in diretta.
Giovanni ha riportato alla mente quando i Carabinieri sono andati a casa sua per arrestarlo. Lo hanno portato in prigione per poi chiuderlo in una cella d’isolamento per un totale di 30 giorni:
“Mi misero in isolamento giudiziario. Mi chiusero in una piccola cella con uno spioncino. Non avevo l’ora d’aria in comunità. Mi potevo fare la doccia una volta alla settimana. Mi vennero a prendere per trasferirmi dopo trenta giorni.
Mi misero manette a mani e piedi. Poi mi portarono dentro la gabbia del furgone della polizia giudiziaria e scoppiai in un pianto pazzesco. I due giovani lì presenti mi tolsero le manette”.
Giovanni Terzi è stato scagionato definitivamente nel 2006 e in quel momento si è reso conto che non può accettare di essere schiacciato dalle difficoltà. Questa mentalità lo ha aiutato molto:
“Quello di cui avevo bisogno non è essere assolto, ma sapere che la società non ha un’opinione negativa su di me. Non accetto che una cosa possa schiacciarmi. Ho questa mentalità che mi ha permesso di non subire facendo la vittima”.
Ciò che ha fatto più male a Giovanni Terzi è stato vedere i suoi genitori andarlo a trovare in prigione, ma anche vedere il figlio piccolo assistere al suo arresto: “Per mesi mio figlio si nascondeva sotto il letto se suonava il campanello“.
Poi ha chiuso il discorso affermando che le sfide danno senso alla vita e ha concluso con il motto della compagna Simona Ventura: “Crederci sempre, arrendersi mai“.