Pubblichiamo, per gentile concessione dell’editore, la Prefazione di Pupo al libro di Giuseppe Cruciani Coppie. Storie di desiderio e trasgressione (La nave di Teseo, pp. 128, euro 18) © La nave di Teseo.

La prefazione di Pupo

Sono un equilibrista, un acrobata, un artista che attira i problemi e che, senza problemi, non potrebbe vivere. Anche nella mia vita sentimentale vige la stessa regola: più difficoltà ci sono, più complicati e delicati sono gli equilibri e più mi sento vivo.

Da trentacinque anni ho, alla luce del sole, una relazione con due donne. Mia moglie Anna e Patricia, la mia compagna.

In un rapporto del genere, fondamentale la gestione dei dettagli. Non sono in possesso di nessuna formula segreta o magica, ma cerco di comportarmi in modo naturale e di essere, nei limiti del possibile, leale. A volte, però, qualche bugia e qualche omissione sono necessarie. Naturalmente sempre con l’obiettivo di salvaguardare il sottile equilibrio di questo “triangolo”.

Vi faccio un esempio. Se Anna mi parla di Patricia o viceversa, io non vado certamente a riportare all’una o all’altra il contenuto di quelle discussioni. Come ritengo sia inutile o addirittura “deleterio” raccontare per filo e per segno cosa facciamo e dove andiamo quando, sempre alternativamente, siamo insieme.

Io, fin dall’inizio, ho chiesto sia ad Anna che a Patricia di limitare al minimo necessario le domande relative a questo argomento. Non è stato facile, soprattutto i primi anni, quando il sacro fuoco della passione ardeva incessantemente e la gelosia dominava sulla ragione.

Gestione razionale degli equilibri

È stato faticoso. A volte, più che un innamorato, mi sono sentito un operaio dell’amore. D’altronde, senza una dedizione quotidiana e una gestione razionale, scientifica, tutti i legami amorosi, anche quelli “normali”, sono destinati a finire.

Soprattutto da una certa età in poi e dopo un certo numero di anni passati insieme, quando la passione, il desiderio sessuale e perfino l’amore in senso lato, per continuare a esistere, hanno bisogno di trasformarsi nelle loro declinazioni più strutturate.

Mi riferisco alla stima, all’affetto, all’amicizia e, soprattutto, alla fiducia.
Quest’ultima è decisiva. Il senso di affidabilità e di sicurezza che una persona, da un certo punto in poi della vita, riesce a dare al/la proprio/a partner può essere determinante per l’eterna durata di una relazione.

Io penso che le donne e gli uomini del nostro tempo abbiano più bisogno di solidi punti di riferimento che di fedeltà coniugale o sessuale. Con questo non voglio dire che il sesso, anche in età avanzata, non abbia la sua rilevanza. Va però inteso e vissuto da un altro punto di vista.

Pupo e il sesso

Per noi tre, per esempio, non è più la parte più importante del nostro rapporto. Continuiamo a farlo, ma in modo totalmente diverso da come lo facevamo da giovani.

Anche in questo caso usiamo più la strategia che l’istinto. Avendo noi lavorato molto sullo sviluppo del senso reciproco di fiducia, anche nei rapporti sessuali siamo diventati più liberi.

Usiamo con più disinvoltura e con meno vergogna ogni nostra fantasia erotica. Abbiamo quasi totalmente abbandonato la penetrazione, privilegiando la masturbazione. Anche l’uso della pornografia (racconti, foto e film) è diventato per noi un supporto più confidenziale.

Non siamo ancora arrivati a mettere in pratica alcune “perversioni”, ma in futuro, se dovesse servire alla tenuta della nostra unione, non escludiamo che possa accadere.

La fiducia che c’è fra di noi e la certezza della scelta che abbiamo fatto non temono oramai nessun esame.

Enzo Ghinazzi, in arte Pupo.