Esclusivo, Kasia Smutniak: «Grazie per avermi reso felice»
Tutta casa e lavoro, Katarzyna Anna, meglio conosciuta come Kasia Smutniak. Il suo ultimo film, Made in Italy, diretto da…
Tutta casa e lavoro, Katarzyna Anna, meglio conosciuta come Kasia Smutniak.
Il suo ultimo film, Made in Italy, diretto da Luciano Ligabue è prodotto dal suo compagno Domenico Procacci, che l’ha resa madre di Leone, 4 anni.
Tuttavia questa chimica non sempre funziona, sostiene la bella Kasia: «Io e Domenico non lavoriamo bene insieme», ha detto alla presentazione del film.
«Mi mette sempre in soggezione e anche se abbiamo lavorato molte volte insieme questa cosa non riusciamo a risolverla. Gli avevo vietato di venire sul set del film, e quando veniva quindi si nascondeva», ha detto Kasia Smutniak.
Conflitto reale o gag a favore della stampa?
Probabilmente la prima: per sua stessa ammissione, la Smutniak ama i ruoli problematici, sul grande come sul piccolo schermo, e forse qualcosa di quell’inquietudine le resta attaccata anche quando esce dal set.
La sua vita è stata spesso tutt’altro che glamour: «Ho iniziato a lavorare a 15 anni, e sono andata via da casa a 18».
Figlia di un generale dell’aviazione polacca, da quasi venticinque anni vive in Italia, dove è divenuta famosa grazie a una serie di spot pubblicitari della Tim.
Chiamata da Giorgio Panariello, al suo debutto da regista con Al momento giusto (2000), tre anni dopo sul set di Radio West conosce uno degli uomini della sua vita.
Pietro Taricone. “O guerriero” è reduce dalla prima edizione del Grande fratello e l’amore tra i due è subito travolgente: «A me, da una storia d’amore, piace imparare qualcosa che prima non sapevo, non avevo neanche messo in conto».
«Pietro mi ha insegnato la libertà di fare scelte dettate solo dal mio cuore e dalla mia testa»
La coppia ha una figlia, Sophie, nata nel 2004, ma il destino colpisce all’improvviso.
Il 29 giugno 2010 Pietro muore in un incidente durante un lancio con il paracadute, passione trasmessagli proprio da Kasia.
Un periodo tremendo, durante il quale la Smutniak è circondata dall’affetto degli amici più cari, tra cui Domenico Procacci.
Lentamente, come spesso capita, l’affetto si trasforma in amore e l’amicizia in passione.
Domenico «è iperattivo, non a caso abbiamo tanti interessi in comune, a cominciare dalla montagna. Però a differenza di me ha un equilibrio reale, profondo».
L’articolo completo è in edicola sull’ultimo numero di Novella2000.
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