Se siete ancora indecisi su quale specialità preparare con Bra, Raschera e Toma Piemontese, c’è una proposta che ribalterà le vostre prospettive. I tre grandi formaggi piemontesi, a più riprese, hanno fornito esempi concreti della loro versatilità consentendo a chef provetti e neofiti di mettersi alla prova, sperimentando gusti e consistenze uniche.

Complice la fortunata trasmissione Sapori in Tavola in onda su Telecupole, gli estimatori di simili eccellenze hanno avuto modo di realizzare pietanze prelibate, guidati dai suggerimenti di cuochi provenienti da tutta Italia.

Reinterpretare ricette con tocco esotico

La cucina regionale si è lasciata ispirare dagli aromi e dalla storia delle tre DOP, mettendo a disposizione la propria cultura gastronomica. C’è chi ha scelto di spingersi ancora più in là, reinterpretando i piatti della tradizione con un tocco di esotismo impreziosito da queste tre perle del mondo lattiero-caseario.

Esattamente quello che hanno fatto i cuochi dell’Associazione Alta Etruria, che ci insegnano da anni come attualizzare la storia utilizzando tre protagonisti d’eccezione.

Questa volta è toccato alla morbidezza della Toma Piemontese – un formaggio che ha insita nel nome la sua terra di origine – garantire la giusta armonia a una ricetta in cui la dolcezza di questa materia prima si sposa con la carne di tacchino e il sapore delle cipolle. Il risultato è un piatto dal nome esotico che garantisce un connubio originale tra pochi ma buoni ingredienti.

Dal Cuoco piemontese a Parigi

D’altronde, quando si ha a disposizione un prodotto quale la Toma Piemontese il risultato è garantito. Sia che si scelga di assaggiarlo in purezza sia che si opti per una proposta più particolare come quella suggerita dalle maestrie toscane, desunta dal Cuoco piemontese perfezionato a Parigi.

“Si tratta”, spiegano gli chef, “di un volume stampato per la prima volta a Torino nel 1766, più volte ripubblicato in altre città italiane. Frutto di un anonimo cuoco che si presume di origini piemontesi e che abbia in parte costruito la propria carriera in Francia, rappresenta una delle pietre miliari della storia dell’arte culinaria italiana”.

Un iter che la Toma Piemontese condivide con il Bra e il Raschera, gli altri due fiori all’occhiello dell’universo lattiero-caseario piemontese. Tre formaggi nei confronti dei quali la clientela rinnova costantemente la propria fiducia, che risulta essere sempre ripagata.

Non c’è occasione in cui queste DOP non trasformino la tavola in un quadro da dipingere con i loro gusti incomparabili.

Ricetta ali di ‘pollo d’India’ con Toma Piemontese e cipolle

A cura dello chef Simona Marinelli – Associazione Cuochi Alta Etruria

Ingredienti (per 4 persone)

  • 300 g Toma Piemontese
  • 700 g ali di tacchino
  • 1000 g cipolle Borettane
  • 250 g vino bianco
  • 250 g acqua
  • 50 g burro
  • 20 g prezzemolo
  • 30 g basilico
  • 1 – 2 foglie alloro
  • 2 chiodi di garofano
  • farina, sale e pepe q.b.

Procedimento

Sbucciare, lavare le cipolle e cuocerle in acqua bollente salata per ca 15’. Scolarle da parte con basilico e prezzemolo tritati. Impastare da parte burro e farina. Tagliare la Toma Piemontese a fette.

In una casseruola soffriggere le ali di tacchino con 2/3 del burro, alloro, chiodi di garofano, sale e pepe. Una volta dorate, unire le cipolle e continuare la rosolatura per qualche minuto.

Bagnare con vino bianco e aggiungere metà prezzemolo e basilico tritati. Terminare la cottura e togliere le ali di tacchino dalla salsa. Allungare la salsa con l’acqua (o brodo), porla sul fornello e addensarla aggiungendo burro e farina.

Cuocere per alcuni minuti.

Disporre su un vassoio le alette di tacchino, ricoprirle di salsa e collocarvi sopra le fette di Toma Piemontese; prima di servire, passare in forno ben caldo fino alla completa fusione della Toma Piemontese.