Lapo Elkann: il giovane quarantenne elegante e chic dallo stile inconfondibile
Lapo Elkann: biondo, bello, alto, magro, occhi azzurri, ricco e famoso. È il rampollo di una delle famiglie più potenti…
Lapo Elkann: biondo, bello, alto, magro, occhi azzurri, ricco e famoso.
È il rampollo di una delle famiglie più potenti al mondo, non ha mai posseduto un’auto usata né fatto un colloquio di lavoro. Sulla carta sarebbe quanto di più perfettamente detestabile si possa immaginare, eppure amarlo è inevitabile.
Lapo Elkann è il rampollo di una delle famiglie più potenti al mondo.
A cominciare dal suo nome: Lapo Elkann. Tutto, in questo teenager di quarant’anni, è assolutamente perfetto proprio perché tutto è lontano dalla perfezione.
Ma andiamo per ordine: sexy è sexy, lo dimostrano le sue innumerevoli conquiste.
Eppure è lontanissimo dal cliché del maschio italiano moro. Irto di peli esibiti con orgoglio insieme a una mascolinità testosteronica che ormai ha l’odore antico della muffa.
Lapo Elkann e il suo stile inconfondibile
Lapo, che millennial non è per nulla (ha 40 anni), è quanto di più contemporaneo si possa immaginare.
A partire proprio dalla strana mescolanza di sacro e profano, che in lui sembrano coabitare in mistica armonia.
Che le sue avventure sotto le lenzuola percorrano sentieri poco tradizionali è risaputo, con buona pace di retrogradi e benpensanti.
Ma la cosa non gli impedisce di avere danzate bellissime, né di essere apprezzato anche da chi, di quei sentieri, non sospettava nemmeno l’esistenza.
Sacro il suo amore per il nonno Gianni, l’Avvocato che ha scritto una stagione della storia del nostro Paese.
Nonostante immense differenze in superficie, probabilmente rivive in questo nipote che canta fuori dal coro e dai consigli di amministrazione.
Profano il suo modo di ripescare nell’armadio del nonno per mescolare rigorosi abiti a doppio petto con t-shirt camouflage, sneaker sportive o semplicemente indossando l’orologio sotto, e non sopra, il polsino della camicia.
Sacra la sua “R” arrotata, eredità distratta di una forma di aristocrazia di status e non di sangue (anche se sua nonna è la principessa Marella Caracciolo), che ha consacrato la famiglia Agnelli come unica rappresentante della nobiltà repubblicana.
Profani i suoi pasticci con l’italiano, lingua tanto amata in una casa in cui intellettuali e scrittori erano pane quotidiano, eppure così ostinatamente impossibile, per lui, da maneggiare con scioltezza (parla sei lingue).
Insomma, il fatto è semplicemente uno: Lapo Ekann è un essere libero.
Libero di vivere una vita privilegiata dalle sue origini, certamente. Ma libero anche di decidere di chiamarsi fuori da certi ruoli preimpostati che avrebbero fatto di lui l’ennesimo parruccone arrogante di cui è piena la borghesia italiana.
L’articolo completo lo trovate nell’ultimo numero di Novella2000.
-di Matteo Osso