«Il vero motivo che mi ha fatto arrivare a Roma è per trovare dei Pokemon. Sono andato a correre nei pressi del Colosseo e molti hanno pensato che lo facessi per mantenermi in salute. Non è così: ero alla ricerca di Pokemon». Scherza Mark Zuckerberg, ospite alla Luiss di Roma, rispondendo alla domanda di uno studente.

Secondo il padre di Facebook «tra 10 anni useremo strumenti nuovi, di realtà aumentata». Insomma, Zuckerberg immagina il futuro in chiave virtuale. «Potremmo in un breve futuro sentirci in un altro posto pur non stando fisicamente lì. Questa realtà arriverà sugli smartphone. Riusciremo a sovrapporre cose virtuali con cose reali. Con questa esperienza nuova e potente potremmo, in futuro, avere i parenti più vicini». Mark Zuckerberg rivolge, durante il discorso, un pensiero a sua figlia che si trova attualmente in California: «E’ l’unica persona in grado di rendermi veramente felice nella vita», dice l’ingegnere informatico che apre il cuore, mostrandosi diverso da come appare di solito.

Zukerberg si presenta di fronte a centinaia di studenti con il classico look casual (t-shirt, jeans e perfetta forma fisica). Sembra proprio uno studente come tanti presenti in sala. Eppure, ad appena 32 anni, è tra i più ricchi imprenditori al mondo. Il dominio Facebook, circa dieci anni fa, viene registrato con appena 200 mila dollari. Oggi vale cifre molto più elevate. Secondo la classifica di Forbes (2014), Mark Zuckerberg possiede un patrimonio di circa 27 miliardi di dollari. Ma non chiamatelo “padre di Facebook”: «Non mi piace quando mi dicono che sono il fondatore di Facebook  – dice il famoso imprenditore informatico – perché tutto è frutto di un lavoro di squadra. Sia ora, sia quando è nato il social. Tutto è stato possibile grazie ad una squadra». Resta questa la ricetta vincente per avere successo. Parola di Zuckerberg.

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