Se mi lasci non vale… e tornerai
Luca Fiocca ci racconta l’abitudine della donna a tornare ad amare, anche la stessa persona: l’esempio di Clementina
Le tortore, con la loro eleganza e il loro comportamento, sono tra gli uccelli più amati e carichi di simbolismo al mondo. La loro presenza ha portato spesso con sé una serie di interpretazioni e significati, soprattutto in passato, legati per esempio alla fedeltà e all’amore eterno, oppure alla pace e al buon auspicio.
In molte culture, le tortore sono considerate simbolo di amore, fedeltà e pace. Il loro richiamo ritmico e il loro comportamento monogamo e affettuoso nei confronti del proprio partner hanno ispirato racconti romantici e leggende che le hanno elevate a icone di amore eterno.
Ecco svelato il motivo del titolo dato al mio breviario, Se è tortora all’acqua torna.
La tortora come simbolo dell’universo femminile
La tortora, uccello timido e impareggiabile nel volo, appartiene alla categoria dei migratori e viene a svernare sulle nostre coste dopo aver percorso centinaia di chilometri, sfidando intemperie d’ogni tipo. Non teme il freddo né la pioggia e tantomeno i cacciatori, perché l’istinto di sopravvivenza la porta ad abbeverarsi al primo specchio d’acqua dolce disponibile, incurante del pericolo d’essere cacciata.
Giunge stremata all’appuntamento con il cibo: ha sorvolato il Mediterraneo e l’avvistamento di un lembo di terra fertile deve sembrarle come un’oasi in mezzo al deserto.
Va giù dritta all’obiettivo, affamata e accecata dalla sete si butta stoicamente a sorseggiare la preziosa acqua. Ma perché mai, se un cacciatore sapiente cerca d’impallinarla più volte, caparbiamente torna e ritorna nello stesso luogo? Cosa la spinge? L’ineluttabile destino, forse? Il motivo è presto detto.
Senz’acqua morirebbe lo stesso, tanto vale rischiare di farla franca e sperare che quel cacciatore sia un dilettante alle prime armi. S’è tortora all’acqua torna, quindi, e solo se è una tortora.
L’analogia con il meraviglioso e allo stesso tempo misterioso universo femminile è evidente. Come la tortora non può fare a meno dell’acqua, così la donna morirebbe senza amore, e pertanto l’arsura la porta a tornare ad abbeverarsi alla fonte del piacere.
Nel Salento, tale proverbio è molto noto e la sua origine si perde nella notte dei tempi. Significa che una donna, dopo averti mollato, può tornare da te come una tortora. Ma perché il ritorno si realizzi è fondamentale che tu sia davvero essenziale per lei come l’acqua, e che la “tortorella” non abbia nel frattempo esplorato fonti più fresche e dissetanti…
Ho atteso pazientemente per giorni interi, per mesi, che Clementina tornasse a me. L’ho sfidata a distanza imitando i cacciatori e i pescatori nel momento dell’attesa, e la mia audacia è stata premiata.
Lei è ricomparsa dopo un po’, più raggiante e splendente che mai. Mi ha detto: “Sei il mio fidanzato numero cinque, proprio come il numero dello Chanel che preferisco”.
Non sempre l’attuazione pratica dei principi teorici coincide con i concetti guida; le tradizioni popolari non sono teoremi matematici e possono non trovare riscontro nella realtà delle cose.
In ogni caso non disperare, amico mio, se è una vera tortora tornerà da te. Sii pronto a riconquistarla, però. Attento come un cacciatore in attesa. E se non dovesse tornare… probabilmente non ne valeva proprio la pena.
a cura di Luca Fiocca