Manuel Bortuzzo denuncia: “Impossibile andare al Colosseo in carrozzina, inaccessibili 4 fermate su 5”
Il racconto-denuncia di Manuel Bortuzzo riguardo l’impossibilità di spostarsi con la metro per i disabili romani.
Il racconto di Manuel Bortuzzo sul disagio per i disabili a Roma
Attraverso il quotidiano Il Corriere della Sera Manuel Bortuzzo ha voluto raccontare una brutta esperienza che ha vissuto, ma che in realtà rappresenta quello che i disabili vivono ogni giorno a Roma nel caso volessero spostarsi con i mezzi pubblici. Una vera e propria denuncia è quella che il campione di nuoto ha riportato. Ha vissuto un’odissea per potersi spostare con la metro nella capitale.
L’esperienza è avvenuta facendo “la Iena per un giorno” per il programma Le Iene. Manuel si è messo “nei panni di un ragazzo o una ragazza qualsiasi in sedia a rotelle che magari hanno voglia di passare un pomeriggio al Colosseo, così come è accaduto per la turista americana che i vigili sono stati costretti a portare in braccio”. E ciò che è venuto fuori dall’esperimento è davvero una problematica.
“Ho provato a raggiungere il Colosseo in carrozzina ma è stato impossibile. Totale impossibilità di accesso in 4 fermate della metro su 5. Siamo partiti da ‘Libia’: scale mobili sbarrate per lavori, montacarichi insistenti, ascensori fuori servizio. Così ci siamo spostati 800 metri più avanti ad Annibaliano: anche qui ascensore non funzionante, lavori sulle scale mobili, impossibile raggiungere i binari”.
Una situazione davvero complicata: “Io ho molta forza nelle braccia e nonostante questo, ho cominciato a sentire la stanchezza. E anche a demoralizzarmi, perché durante il percorso tra un punto e l’altro non ho visto un negozio, un bar. C’era anche un parrucchiere, dove non si poteva entrare. Ma non ho voluto arrendermi anche se credo che qualcun altro sarebbe già tornato indietro”.
Così Manuel Bortuzzo ha continuato spiegando come si è conclusa questa odissea. “Proseguiamo verso Bologna: le quattro entrate non prevedono i disabili e l’ascensore al centro della piazza era rotto”, ha spiegato il nuotatore. “Quindi Policlinico, stessa situazione e finalmente, dopo 4 chilometri, a Castro Pretorio riesco a prendere la metro ma poi arrivo al Colosseo e rimango prigioniero nel sottosuolo. Sono costretto a riprendere la metro e al Circo Massimo, dove il montascale funzionava, sono finalmente riuscito a vedere la luce”.
Una vera amarezza, una disavventura che i disabili romani vivono ogni giorno. “Mi sono sentito uno schifo”, ha concluso Bortuzzo che ha specificato che questa situazione non è solo a Roma, ma riguarda tutta Italia.