Le parole del commesso

Il commesso ha fornito la sua testimonianza e spiegato quanto da lui visto venerdì pomeriggio. Se Marco Carta ha cercato di difendersi, dalle parole dell’addetto alle vendite le cose sarebbero andate molto diversamente:

“Finito di passare tutte le maglie, la donna dava la propria borsa personale al ragazzo, che poco dopo usciva dai camerini. Entrambi usciti dai camerini, notavo che in mano non avevano più le maglie prelevate”. 

Proseguendo ancora:

“Seguivo sempre visivamente i soggetti e li vedevo salire con le scale mobili e andare al quarto piano, più precisamente nei bagni adibiti al pubblico, dove vedevo il ragazzo entrare e uscire immediatamente”.

A loro insaputa Marco Carta e la sua complice, sia il commesso che gli addetti alla sicurezza stavano monitorando ogni loro movimento, come spiegato ancora, poco dopo:

“Riprendevano le scale mobili fino al piano secondo, dove il ragazzo prelevava dagli espositori due costumi da uomo e si recava alle casse per il pagamento. Riprendevano le scale mobili fino al piano terra, dove oltrepassavano le batterie antitaccheggio facendole allarmare”.

Marco Carta in tutto ciò si è dichiarato innocente ed estraneo al fatto, nonostante le testimonianze che di ora in ora lo colpevolizzerebbero. Della sua complice non si sa ancora molto e dunque dovremo aspettare le prossime ore per scoprire qualcosa in più. Intanto anche un commesso lì presente ha dato altri importanti indizi. Come finirà questa storia? Solo il tempo ce lo dirà…

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