Marco Cassarà: una vita in corsa tra i successi in pista e con In.Chi.Pla.
A tu per tu con il fondatore dell’azienda In.Chi.Pla.: Marco Cassarà si racconta dai successi nel lavoro a quelli sulla pista di GT
Tra i premiati con il SanremoSi Novella 2000, l’ultimo degli eventi sanremesi che la nostra testata tiene ormai da anni nella città dei fiori durante la settimana del Festival, c’era anche Marco Cassarà.
Carico di grinta, instancabile e sempre armato di grande disponibilità, Cassarà è il fondatore dell’azienda In.Chi.Pla., che realizza detersivi per il bucato, detergenti per la persona e ormai anche tanto altro, con un ciclo produttivo rigorosamente Made in Italy.
Dietro l’imprenditore che – come scopriremo – è approdato nel settore dei detergenti un po’ per caso, c’è però molto altro. Un marito e un padre che, nonostante il gran tempo che il lavoro porta via, non esita a trascorrere con moglie e figli ogni minuto libero, e persino un atleta professionista di grand touring.
Lo abbiamo intercettato a margine di una delle tante riunioni di cui sono fatte le sue giornate, visto che Cassarà ci tiene a seguire ogni passaggio della progettazione e realizzazione dei suoi prodotti. Ecco che cosa gli abbiamo chiesto e cosa ci ha detto!
Intervista a Marco Cassarà di In.Chi.Pla.
Marco, com’è andata la sua ultima esperienza a Sanremo?
“Sono stato lì tre giorni, e come sempre è stata una bellissima esperienza. È emozionante potervi partecipare, tanto più quest’anno che la mia azienda era anche sponsor con il marchio Kop”.
È riuscito a entrare all’Ariston?
“Sì, ho potuto seguire la diretta del venerdì sera direttamente dalla platea del teatro. Anche se lo spettacolo è lungo, il divertimento lo fa passare velocemente. Poi devo dire che l’accoppiata Amadeus-Fiorello è formidabile, si è rivelata ancora una volta funzionante. Sanremo poi, essendo trasmesso in mondo visione, è una splendida occasione per far conoscere l’Italia sotto una luce diversa”.
Quali canzoni le sono rimaste più in testa?
“Bisogna dire che Amadeus, anche quest’anno, è stato bravissimo a selezionarle perché sono tutte molto orecchiabili e radiofoniche. Io ho apprezzato molto la canzone vincitrice e Angelina, ma anche lo stesso Geolier nonostante le critiche ricevute. Poi sicuramente Annalisa, Mahmood, e Il Volo. È stato un festival della canzone, più che degli artisti, e hanno trionfato generi molto diversi tra loro”.
Ora però è dovuto tornare a lavoro a tempo pieno. In che cosa consiste il suo impegno in azienda?
“La mia azienda si chiama In.Chi.Pla., che sta per ‘industria chimico-plastica’. Produciamo detersivi per la casa e detergenti per la persona, venduti tanto nei supermercati quanto nei negozi specializzati. Spaziamo dai bagnoschiuma al sapone per le mani, dai prodotti per la casa come i profumatori per ambienti, quelli da bucato, da lavastoviglie… Produciamo sia per supermercati che per marchi nostri, come Kop o Luxury. L’attività ormai è più che decennale…”
Ed è un lavoro che, oltre a gratificarla, le piace?
“Sì, mi piace molto perché è incentrato sulla creatività. Io partecipo a tutte le fasi di produzione dei prodotti, dal design per la creazione dei flaconi alla scelta delle note olfattive o le essenze da conferire al detergente”.
Quello degli odori ormai è un trend, soprattutto sui social. Che lavoro c’è dietro?
“Moltissima ricerca, naturalmente, che passa anche dal confronto con il mercato internazionale. In azienda abbiamo un reparto chimico che se ne occupa, sviluppando nuovi prodotti, tipologie e forme di lavaggio. Rispetto a vent’anni fa, quando si lavava tutto con sapone di Marsiglia ed esisteva forse un flacone solo, oggi i flaconi spaziano tra le geometrie più strane, le dimensioni e i colori più diversi”.
Motivo per il quale sono diventati un contenuto in voga su Instagram, dove ormai spopolano video di influencer che mostrano le loro dispense del pulito multicolor e ordinatissime…
“Instagram, insieme agli altri social, ha cambiato il modo di fare pubblicità, e anche con i nostri brand di riferimento inviamo cadeau a personaggi più o meno famosi che poi li mostrano ai lor follower. Quello che cerco di fare io è di scegliere la persona giusta per la sponsorizzata, in modo che sia credibile. Tempo fa mi fu proposta una influencer che magari sarebbe stata giusta per un capo di abbigliamento o un prodotto per la palestra, ma difficilmente l’avrei ritenuta credibile a lavare i piatti…”
Visti anche certi trend, quali sono i prodotti che oggi si vendono di più?
“Oggi ad andare per la maggiore sono i profumatori, da bucato o d’ambiente. Per quanto riguarda i detersivi, invece, rispetto a un tempo non si cerca tanto l’efficacia nel lavaggio, ma la nota olfattiva che lasci una profumazione di lunga durata sui capi d’abbigliamento, quando apri un cassetto o sulle lenzuola, ricordandoti così un piacere particolare. D’altronde l’olfatto è uno dei sensi più acuti a livello cerebrale…”
E quelli che verranno, che prodotti saranno?
“Abbiamo ultimato una linea di profumazioni per ambiente che uscirà il prossimo mese, una linea di deo-spray, sgrassatori e profumatori. Poi abbiamo progettato un’altra linea di nuovi prodotti per Luxury, con una gamma di cinque reference da 700ml che si potranno usare o come classici sgrassatori o come profumatori per ambiente. Per esempio, si pulisce la scrivania e al contempo garantiamo 48ore di profumo. Sono tutte note molto ricercate, non profumi classici. Abbiamo cercato note più piene, con varie tonalità olfattive che toccano note di fondo o di testa, cioè quelle più sensoriali quando si annusano”.
Com’è finito a fare questo mestiere?
“Per caso, è stata una casualità: ho cominciato tramite una conoscenza a fare detersivi, poi è diventato il mio lavoro. Oggi l’azienda è tra le prime trenta italiane di settore, ma è stata creata nel 2006 e ha iniziato a produrre nel 2007. Tutto ‘in house’, nel senso che produciamo tutto noi: dal flacone al detersivo. Abbiamo un sito che si sviluppa su 144mila metri quadri, di cui 20mila coperti, e realizziamo circa 40 milioni di flaconi l’anno”.
Visualizza questo post su Instagram
Però lei non è solo imprenditore del pulito. Quando non è in azienda sale sulle auto da corsa, e da professionista!
“Sì, corro in macchina come pilota di grand touring per BMW Italia. La correre è la mia passione sin da quando ero piccolo: ho cominciato con i kart e poi ho continuato fino a oggi, che corro su una M4GT3”.
E riesce sempre a incastrare questo suo impegno, gli allenamenti che comporta, con il lavoro e il resto della vita privata?
“Le gare portano via diversi fine settimana all’anno: vado via il giovedì, quindi a livello lavorativo perdo il venerdì. Sì, combinare tutto tra sport e famiglia – ho moglie e due bambini – è abbastanza impegnativo, e bisogna correre sempre. Il mio slogan: è vivere per correre o correre per vivere. E l’importante è correre”.