Per chi lavora in televisione, questo è un periodo di grandi manovre. In primavera infatti si aprono le trattative per la successiva stagione invernale. Negli ultimi anni però non ci sono mai state grandi sorprese: chi era in Rai continuava tranquillo a lavorare all’ombra del cavallo di viale Mazzini; chi aveva intrapreso un percorso nelle reti Mediaset, restava fermo al Biscione.

Per la prossima stagione invece si preannunciano grandi cambiamenti. Si mormora infatti di sorprendenti “campagne acquisti”. Una novità su tutte riguarda la collocazione di Massimo Giletti. Da qualche giorno nei corridoi Rai e Mediaset non si parla d’altro: è vero o no che il re della domenica sta per passare a Cologno Monzese? Per alcuni era cosa fatta, soprattutto dopo un pranzo “quasi segreto” tra il conduttore e i vertici Mediaset. Poi secca una smentita. Per questa stagione non c’è nessun contratto firmato. Il bravissimo giornalista, che finora ha garantito enormi successi nel suo spazio domenicale, potrebbe essere giunto a una separazione con la Tv di Stato. Separazione forse non del tutto consensuale: può darsi infatti debba aspettare ancora un anno.

Giletti con la sua Arena, ogni settimana si porta a casa uno share che sfiora il 30 per cento, con più di 4 milioni di telespettatori, un conduttore da premiare con programmi in prima serata. E invece pare che, nonostante le promesse, non abbia ricevuto certezze. Per carità, è capitato che Giletti conducesse qualche prime time, ma in occasioni speciali e sporadiche, anche se ben riuscite. Forse ora il conduttore, stanco dei buoni propositi rimandati, dalle parole avrebbe chiesto di passare ai fatti per la prossima stagione. Che sarà accaduto dunque durante un appuntamento con la nuova dirigenza di viale Mazzini per far chiarezza sul suo futuro? Sarà forse arrivato un no e a quel punto allora Giletti avrebbe chiesto un incontro con la concorrenza? Certo è che perdere un giornalista come Giletti sarebbe un grave danno per Raiuno. Anche se non mancano star del giornalismo come Salvo Sottile, per esempio.

 

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