Matilde Gioli e la morte del padre: un dolore senza fine

Il padre di Matilde Gioli, che è morto 8 anni fa, era dentista, ma prima ancora era un medico chirurgo. E tra le cose più preziose che le sono rimaste di lui ci sono anche i libri di Medicina che l’attrice ha iniziato molto presto a sfogliare. In questa occasione, quindi, si è appassionata molto alla Neurologia e alla Neurochirurgia, in generale a tutto ciò che riguarda il cervello. Ironia, decisamente negativa, della sorte ha voluto che il padre fosse colpito proprio da un tumore al cervello. Quindi Matilde ha approfondito ancora di più le ricerche.

La perdita del padre è stata un grande dolore che solo con gli anni Matilde Gioli è riuscita ad esternare. Ma pensa sempre ai suoi fratelli minori che all’epoca avevano 14 e 12 anni e quindi si sono goduti il padre davvero poco. Ma l’attrice ha ricevuto da lui un’eredità enorme che può essere racchiusa principalmente nella parola “curiosità”.

Era una delle sue doti principali ed è anche la mia, una curiosità però bella, non invadente. Per tutto. Papà era attratto specialmente dalla meccanica delle cose, da come erano fatte e costruite, avrebbe smontato e rimontato tutto ciò che gli capitava a tiro. Io invece ho una curiosità più per le cose diciamo umane e spirituali, ma certamente in comune abbiamo la voglia di sapere, l’essere in balia di tanti “perché”, mantra che aveva lui e che mi ha lasciato in eredità. Ne vado fiera perché mi porta a non rimanere in superficie, ad andare a fondo di ciò che mi accade, utilizzando appunto il cervello, che è un tesoro pieno di immense potenzialità.

E papà aveva proprio un gran cervello, tosto, lucido, razionale. Per cui è stato ancora più brutto che sia stato colpito là dove era forte, anche se mi dico che non sempre le cose che accadono sono casuali, ma questo è un altro discorso, ci porterebbe lontano… Aggiungo solo che anche l’amore per lo sport lo devo a papà, correvamo insieme, andavamo a fare lunghe passeggiate in montagna, passioni che ho conservato nel cuore, anche se ora le coltivo da sola, magari al mattino presto. Sono momenti solo miei, in cui sento mio padre ancora più vicino… Già certi dolori sono immensi, ma ti fortificano anche.

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