Medellin tra tatuaggi e musica: l’arte incontra il rap
Chi è Medellin, il rapper tatuato e anticonformista che spopola su Instagram? Eccone un ritratto e le sue dichiarazioni più forti
Comunicare con il proprio corpo: Medellin lo fa nel modo più diretto possibile, con i tatuaggi e la musica.
Il cantautore nato a Quarto Oggiaro, quartiere della periferia milanese, è attualmente l’unico rapper/pianista con il volto completamente tatuato presente sulla scena musicale italiana, ed ha unito così due sue passioni: la comunicazione e la musica.
Ha iniziato a studiare pianoforte quando era un bambino svogliato e in sovrappeso al quale la madre, per incitarlo a svolgere dell’attività, ha regalato lo strumento con tasti bianchi e neri. Strumento che avrebbe, in futuro, segnato la sua carriera.
Diplomato al liceo classico, oggi Medellin è riuscito a creare, tra note e immagini impresse sulla pelle, uno stile inconfondibile attraverso cui rivisita, con un tocco di stravaganza anticonvenzionale, i grandi classici della musica.
Un successo sui social
I suoi articolati e spericolati reels al piano sono un successo, spopolano, e collezionano milioni di views sul canale Instagram @medellinthereal.
Per questo, e per la voglia di dimostrare le sue grandi capacità, Medellin si definisce un ribelle:
“La mia generazione ha seguito un protocollo di omologazione per poi cadere in massa nel mondo del precariato lavorativo. Da qui nasce la mia scelta di tatuarmi il volto e il corpo, e di intraprendere una carriera professionale finalizzata a conquistare la libertà individuale, lontano dal gregge. Soprattutto per dimostrare, in un’epoca sociale dove si contempla l’apparenza, che non è mai quello che sembri ma quello che fai che ti qualifica”.
L’ultimo brano di Medellin
Di recente uscito su tutte le piattaforme musicali è inoltre il brano Resta fuori, prodotto e distribuito dalla Peachead, Orangle Records ed Universal.
Scritto a seguito della recessione economica di qualche anno fa, con questo singolo Medellin ha voluto parlare del degrado che ne è seguito, e che ha coinvolto persone a lui care e incensurate finite in carcere a causa dei debiti contratti.
“Spesso ci si dimentica delle condizioni di alcune carceri italiane, dove il sovraffollamento rende difficile convivere con gli altri detenuti”, conclude l’artista, “e a cui si aggiunge la solitudine e la lontananza dagli affetti, esperienze che lasciano un segno profondo nelle anime di chi le vive, ferite che si portano dentro anche dopo il reinserimento sociale”.
Il videoclip del brano, realizzato ricostruendo la realtà carceraria, sarà presto disponibile su YouTube.
a cura di Mattia Pagliarulo