Roma – E’ pronto. Non manca, ovviamente, quella passione di sempre per la musica. La stessa passione di quando era ad X- Factor, il talent show che lo ha lanciato e che gli ha portato anche un pizzico di fortuna. Per Marco Mengoni due tappe nella Capitale: al Palalottomatica, domani e dopodomani. Si prevede il tutto esaurito. Soprattutto perché gli altri appuntamenti del Mengoni Live, ad Assago per esempio, sono stati suggestivi e pieni e di effetti speciali. Nuove tecnologie usate sul palco che hanno fatto parlare di una rivoluzione vera e propria nel modo di fare concerti. Lui d’altronde si diverte. E pure tanto. In una recente intervista a Repubblica ha detto: “Faccio il lavoro più bello dell’universo. In ogni concerto esco stremato. Perché do tutto me stesso”.

Popolarissimo, sempre impegnato negli studi di registrazione, Marco Mengoni ha rivelato al quotidiano on line di essere un ragazzo come tanti, che si sta avvicinando ai trent’anni. “Riesco ancora a fare la mia vita, birra con gli amici vado a berla e alla terza volta nello stesso pub non mi fila più nessuno. Ecco, magari all’Ikea vado il lunedì pomeriggio, invece che il sabato mattina”.

Marco Mengoni è l’idolo di tantissime ragazze, anche per la sua forma fisica e il look. E pensare che a 17 anni pesava 95 kg. Un particolare che non ha mai nascosto. Anzi.

Quanto alla situazione sentimentale? E’ la domanda a cui molti vorrebbero risposta. Ultimamente, su qualche sito web è apparsa la notizia di un filtr tra Mengoni ed una bionda. Ma si è trattato solo di una delle tante sviste. Insomma nulla di che, nessuna presunta fidanzata. Resta ancora abbastanza riservato quando si parla di vita privato. Mengoni, un mesetto fa, sorridendo ha rifiutato le avances di Bosco Cobos (l’amico fraterno del naufrago Jonas Beramidelledizione dell’Isola dei Famosi) che ha ammesso di aver preso una cotta per il popolarissimo cantante. Ad Alessia Marcuzzi, durante una puntata, ha detto che per lui sono importanti tre cose: “l’amore, la luce e Mengoni”. Che ha risposto picche.

di Francesco Fredella