Parla il fratello della vittima dell’incidente in cui è rimasto coinvolto Michele Bravi

In una lunga intervista per Libero, Enzo Colia ha voluto raccontare la sua versione dei fatti, parlando anche di Michele Bravi:

“Noi possiamo capire come stia lui in questo momento, è normale, però noi che dovremmo dire del nostro dolore? Eravamo una famiglia estremamente unita. Ha distrutto ben più di una famiglia. Era una donna a cui piaceva la vita in ogni sua sfumatura. Noi non chiediamo niente. Non ci interessa se gli danno uno, cinque o vent’anni di galera. Per come vanno le cose in Italia potrebbe pure non finirci in carcere. Non gli portiamo nemmeno rancore. Ma è possibile che dopo sette giorni abbiano trovato il tempo, lui e il suo staff, per un comunicato divulgato su giornali e social, e non cinque minuti per una chiamata? La sera dell’incidente ci è stato assolutamente proibito di avvicinarci a Bravi. Non sappiamo perché, solo non abbiamo avuto modo di parlare con lui.”

In seguito, smentendo la versione data dall’avvocato di Bravi, ha aggiunto:

“È falso, i rilevamenti dicono altro: la macchina condotta da Bravi era in mezzo alla corsia e il passo carraio a cui allude l’avvocato porta ad un box, non ad un’abitazione. Ciò non toglie che chiunque debba guardare prima di girare quando è al volante. Io non permetto che la realtà venga stravolta: era un’inversione di marcia, nient’altro. Non c’erano segni di frenata, era una manovra continua quella che aveva iniziato. Non siamo qui per fare polemica. Il nostro sentimento e non accettiamo quanto detto dal suo legale. Esigiamo rispetto per nostra sorella. Che non ci vengano a dire che la manovra fatta da Bravi sia diversa dagli accertamenti dei vigili”

Cosa succederà a questo punto? Michele Bravi rischia davvero di finire in carcere? Non ci resta che attendere aggiornamenti.

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