Michelle Hunziker torna a parlare della setta che l’ha vista prigioniera per cinque anni. Per lei si è trattato di un calvario.

Michelle Hunziker parla per la prima volta della setta. E lo fa scegliendo lo studio di Quarto grado su Rete4. “Sono stata agganciata dalla setta all’età di 22 anni. Avevo una bambina di pochi mesi e un bellissimo matrimonio: era una favola, ma nel mio passato c’erano delle vulnerabilità e invece di rivolgermi a uno psicologo è arrivata questa pranoterapia, per la quale è stato molto facile reclutarmi”, ha raccontato la showgirl. Si parla, ormai, da tempo della setta che l’ha tenuta prigioniera per cinque anni. Un vero incubo, che adesso viene raccontato a tutti.

“In questa solitudine la setta era l’unica cosa che avevo, ma anche loro esercitano un totale isolamento, perciò tu sei completamente solo”, ha detto la Hunziker. Nella sua biografia, intitolata “Una vita apparentemente perfetta“, c’è ampio spazio a quello che le è accaduto.

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Ma chi c’era a capo di questa setta? Una donna di nome Clelia, presente nei racconti della Hunziker. “Sono entrata in questa setta senza neppure accorgermene. Per controllarmi mi hanno allontanato dai miei affetti e fatto leva sulle mie debolezze. Mi filtravano le telefonate, non potevo parlare neppure con mia madre, che non ho visto per quattro anni”. Dunque, regole ferree, una vita difficilissima.  “Mi mettevano in castigo, mi lasciavano sola. Minavano la mia autostima dicendomi che non avevo talento e che avevo successo solamente perché avevo intrapreso questo percorso spirituale. Mi hanno fatto lasciare la mia agenzia e convinta ad aprire una nuova società, finanziata totalmente da me. Ovviamente pagavo e davo da mangiare a tutti loro. Ad un certo punto mi hanno persino convinta a cedere tutte le mie quote a loro. Clelia mi disse che se me ne fossi andata dalla setta sarei morta”, aveva raccontato alcune settimane fa a Verissimo.

Lettera aperta a Michelle Hunziker: Non avere più paura

La Hunziker non ha nascosto nel salottino della Toffanin il suo rapporto difficile con il padre. “Ho avuto un’infanzia difficile, come tante persone, con un papà che amavo tantissimo ma che purtroppo era alcolizzato. Poi, crescendo, ho iniziato a giudicarlo”.

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