Milena Vukotic, la storica signora Pina della saga dei Fantozzi, con un filo di voce e la compostezza di sempre, ha ricordato Paolo Villaggio, scomparso all’età di 84 anni. La raggiungiamo al telefono e ci dice: «Avrei voluto dirgli “Ti voglio bene” per l’ultima volta».

Signora Vukotic, da quanto tempo non sentiva Paolo Villaggio?

«Dovevamo vederci. Glielo avevo promesso. Lo dicevamo sempre quando ci sentivamo al telefono, ma per gli impegni di entrambi rimandavamo Negli ultimi tempi ci vedevamo meno, ma ci sentivamo spesso».

Dieci film con lui, ci dica sul set com’era?

«Sul set Paolo era determinato, esigente, preciso e disciplinato. Volete che aggiunga altri aggettivi? Potrei farlo tranquillamente, ma non lo dico soltanto perché adesso è morto. Fantozzi è un personaggio universale che vivrà sempre. Fantozzi è in tutti noi, lo diceva sempre Paolo e voglio ripeterlo anche io».

Lei lo ha conosciuto anche lontano dal set, qualcuno ha detto che Villaggio era spesso triste. Ma è vero?

«E’ un’affermazione azzardata. Come tutti i grandi comici, che spesso sono anche attori drammatici – e Paolo lo è stato – c’è una sorta di compostezza lontano dal set. Insomma, non era un giullare. Ma è molto arida come affermazione dire che lui era un tipo triste. Era molto legato alla famiglia nella vita di tutti i giorni Del resto anche Fantozzi lo era».

Nel 1975 il primo Fantozzi al cinema. Oggi il termine “fantozziano”è entrato nel gergo comune.

«Paolo ha creato una maschera. Mi ha sconvolto l’idea che il cinema italiano l’abbia perso, anche se con tutti i suoi film è sempre con noi. Io, che per anni sono stata moglie di Fantozzi, ero un’appendice nei film. Ha fatto tutto lui, che ha trasformato anche piccoli personaggi in giganti».

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