Marracash citato da Morgan nella sfuriata: il rapper replica
Durante la sfuriata in concerto, che tanto ha fatto discutere, Morgan ha citato Marracash. Il rapper replica al collega
La replica di Marracash
Ha fatto grande clamore sui social network lo sfogo di Morgan durante il concerto a Selinunte, in provincia di Trapani, dedicato a Franco Battiato. Ora a dire la sua è stato Marracash tirato in ballo durante la sfuriata.
Marco Castoldi ha sbottato contro i presenti, i quali chiedevano di poter ascoltare qualche canzone del cantautore scomparso nel 2021. Qualcuno sostiene che l’artista sia stato precedentemente offeso e di conseguenza avrebbe poi avuto quell’atteggiamento. Ma il pensiero del popolo della rete non cambia.
In ogni caso la richiesta del pubblico ha mandato su tutte le furie Morgan, il quale nel suo discorso ha citato pure Marracash: “Non sono un personaggio! Andate a vedere Marracash! Andate a vedere Fedez!”, queste le precise parole utilizzate.
Nelle scorse ore il rapper di Nicosia ha pubblicato una storia su Instagram, in cui ha risposto per le rime al collega, invitandolo a non nominarlo più in altre occasioni semmai dovesse succedere: “Morgan, bella per te che ancora riesci a farti pagare da una tv, o dai promoter che ci cascano. Ma mentre gratti gli ultimi soldi non mi nominare mai più”.
Al momento Morgan non ha controbattuto, ma non è escluso possa nuovamente intervenire per dare ulteriori delucidazioni.
Le scuse di Morgan
Resosi conto di aver sbagliato infatti Morgan ci ha tenuto a porgere le sue scuse pubblicamente, spiegando cosa è successo è il perché della sua reazione.
L’artista ha dichiarato di essersi sentito una sorta di jukebox a seguito dell’insistenza del pubblico e “offeso” perché poco prima aveva tenuto la sua esibizione.
In ogni caso Morgan ha capito di aver esagerato e utilizzato espressioni infelici, come da lui stesso definite: “(…)
Non vado fiero di averla usata e, se potete, accettate le me scuse. Non sono omofobo e condanno chi non ha rispetto degli altri, al di là delle categorie a cui sentiamo di appartenere”, questo un piccolo stralcio del suo messaggio.