La lettera di Naike Rivelli

Care lettrici, cari lettori, buon Natale 2021. In questi anni, in questi ultimi due anni, abbiamo sentito molto il vostro affetto, ed è stato come un siero taumaturgico, che ci ha fatto bene.

Nella nostra famiglia, quella di Ornella Muti, attrice amatissima ma soprattutto mamma amatissima, ne abbiamo passate così tante che io, mia madre, i miei fratelli Carolina e Andrea, mio figlio Akash, ci stringiamo insieme, uniti più che mai, come fossimo arrivati alla cima dell’Everest, a quasi novemila metri d’altezza, quando ormai non ci speravamo più.

Siamo stremati, stanchissimi, eppure felici, e ringraziamo Dio per il solo fatto di essere insieme, che ci possiamo abbracciare. E lo ringraziamo perché ci permette di volerci ancora bene.

E c’è stata pure la pandemia, un incubo per tutte le famiglie. Piuttosto che niente ci si è messa anche mia zia Claudia, arrestata per spaccio.

Anche se qualcuno ha riferito dichiarazioni mai – sottolineo mai – dette, da quando è iniziata un’indagine su zia. L’unica cosa che mia madre e io abbiamo detto è un assoluto “No comment”. Non abbiamo mai detto, fatto altro, mamma men che meno ha detto qualcosa.

Tutte le affermazioni uscite sono false, bugie. L’indagine è in corso, e noi, mamma in primis, non abbiamo nulla da dire a riguardo. Il fatto che siano uscite interviste sue, mai rilasciate, ci ha dato dolore. Ma mamma e la nostra famiglia – come vi ho detto – ne hanno passate ben di peggiori.

I dolori della famiglia Muti

Ne abbiamo passate tante, dicevo. In ottobre dell’anno scorso è morta nonna Ilse, la mamma di mia madre, una donna importante per tutti noi. E poco prima, a febbraio, se ne è andato Andrea, il marito di Carolina. Carolina è rimasta sola (sola ma sempre con noi al suo fianco) coi suoi bambini.

Dopo tutto questo la nostra famiglia ha anche capito le priorità, e che dobbiamo vivere con una consapevolezza ecologica non solo per il futuro, ma anche per il nostro presente. E non è più una scelta, ma una necessità, un obbligo per i nostri figli. Questo è il nostro percorso, di grandissima umiltà senza sprechi, in un momento di così grande sofferenza, per tutti.

Tutti corrono per andare non so dove. Corrono, ma quel è la meta? C’è gente che rincorre il successo senza aver fatto nulla dietro e, il peggio, è che a volte lo conquistano quel successo. Ma i meriti? Quelli non ci sono.

La copertina del nuovo numero di Novella 2000, in edicola dal 16 dicembre 2021

Non c’è talento, non ci sono lavori. C’è solo l’ostentazione di se stessi. Noi tutti siamo diversi, mia madre lo è, i miei fratelli lo sono. Mia sorella Carolina – come detto – ha perso il compagno della sua vita. Poteva impazzire, ma è rimasta una ragazza umile, che lavora con papà Federico.

Noi tutti abbiamo avuto la possibilità di vivere in un mondo dorato, fatto di tappeti rossi. Un mondo che sembra dare, ma il più delle volte prende solo. E mia mamma ci ha sempre protetti da quei luccichii, ci ha sempre fatto vedere la poca verità, la falsità di quel mondo apparentemente fatato.

La famiglia prima di tutto

Grazie a quegli insegnamenti, oggi viviamo con i piedi per terra, io, Carolina e anche mio fratello Andrea, che lavora con la sua ragazza come assistente regista sui set di tutti i film americani che arrivano in Italia.

Siamo una famiglia che combatte con tante difficoltà, come tutte, o quasi, le famiglie italiane. La differenza tra noi e gli altri sta nel fatto che le nostre cose vengono poi spifferate ai quattro venti, mentre le altre famiglie possono lottare in casa, e le cose rimangono tra le loro quattro mura.

Come vi potete rendere conto, è il momento forse più difficile e insieme più bello della nostra famiglia, con questa consapevolezza ritrovata, e una certezza: la famiglia viene prima di tutto, la mia, la vostra, e questa conclusione ci accarezza il cuore.

Concludo con un altro Buon Natale, a tutti voi.

Vostra Naike Rivelli, con mamma Ornella Muti