Gli anni degli eccessi e dello showbusiness sono per Lele Mora un ricordo lontano. L’ex talent scout ha lanciato volti più o meno noti del mondo dello spettacolo, ma adesso la sua vita è decisamente diversa. Dopo un breve periodo in carcere, sta scontando la pena residua in affidamento alla comunità Exodus di Don Mazzi e, come racconta in un’intervista al Corriere della Sera, si dedica molto al sociale.

Nonostante il cambiamento radicale, comunque, non ha dimenticato il passato: «Creavo dei sogni. Non avevo solo tronisti o personaggi dei reality, avevo i nomi migliori come Ventura, Ferilli, De Sica, Estrada, Falchi, Cucinotta, Raoul Bova. Ogni mossa era da me studiata a tavolino, a parte i grandi numeri uno, che non hanno bisogno di nulla, gli altri erano solo dei burattini manovrati da me».

Inevitabile che, tra un nome famoso e l’altro, non venisse fuori quello di Fabrizio Corona: «Una grande amarezza. Mi ha frequentato, ha colto la mia professionalità di tanti anni, il mio lavoro e alla fine ha distrutto tutto. È un bullo che non balla, bello e dannato, ma non mi emoziona più. L’ho amato molto e non ho avuto il coraggio di tenerlo nascosto, ma quello che uno fa tra i muri di casa sua è un’altra cosa. Quando lui arrivava a pranzo voleva il suo posto di fianco a me, chi c’era c’era lo faceva alzare. Mi siedo vicino al mio amore, diceva».

Quelle di Lele Mora sono parole cariche di amarezza, tra le quali si percepisce tristezza: «Credo mi abbia usato, mi ha spennato, quando il pollo è rimasto senza penne ha cominciato a fare la sua strada. Gli dicevo di stare attento, ma non l’ha capito perché è malato di soldi, è una macchina da soldi, un genio del male. Non ha mai rubato, ma sapeva come prendere dalle persone».

CLICCA QUI – Silvia Provvedi parla per la prima volta dopo l’arresto di Corona

CLICCA QUI – Corona è in carcere, Silvia Provvedi reagisce così

Avanti